Con I giorni del buio il teatro incontra la strada per guardare la realtà e le facce che la portano impressa: vite e storie di uomini e donne di ogni età con un passato da riscattare e un futuro da immaginare. Ritratto di un mondo reale, popolato da reietti e respinti dalla società, su cui Gabriele Lavia accende i riflettori con il gruppo di 19 giovani attori chiamati singolarmente a raccogliere altrettante testimonianze, confessioni, storie e pezzi di esistenza vissuta, fra gli homeless di Roma. Un’operazione di grande valore artistico e sociale che ha coinvolto i ragazzi dell’Accademia nella stesura del testo drammaturgico, rendendoli contemporaneamente attori e autori di un affresco corale sull’emarginazione che alza il sipario su 19 storie, 19 naufraghi ai margini della città, da vedere e da ascoltare.
Una sequenza coreografica collettiva intreccia ciascuno dei 19 singoli monologhi in un unico grande flusso che porta tutti in scena per raccontare le difficoltà e la desolazione, ma
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