Un lavoro che si muove sul terreno arduo della pedofilia, ispirato ad una storia vera accaduta in provincia di Perugia. Un’altra storia che viene dalla terra: questa volta, però, non dalla terra sicula e calda di Antropolaroid, ma da una terra cementificata che produce personaggi che hanno perso la purezza, l’innocenza, e infine se stessi. Una storia fatta di persone che amano, ma nient’altro che loro stesse, in una società che ha stuprato la sua infanzia, i suoi desideri, i suoi sogni, il suo futuro. Lo spettacolo è una sorta di processo, in cui tutti sono accusatori e insieme accusati. Non è importante capire di chi sia la colpa, ma il motivo per cui vi sia una colpa. E a questo, solo lo spettatore può tentare di dare una riposta. Il contadino siciliano emigrato (in una strana emigrazione contemporanea di pochi km) non può che raccontare il cambiamento, la trasformazione e quindi la propria corruzione: la cementificazione lenta e graduale della propria anima.
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Regia:
Tindaro Granata
Autore:
Tindaro Granata