Moralismo religioso e vincoli familiari, alcolismo e suicidio sono alcuni tra gli elementi di fondo che in Káťa Kabanová di Leoš Janáček si mescolano per dare vita a una storia straordinariamente potente. Willy Decker la ambienta in un passato indeterminato ma non troppo lontano, in un mondo claustrofobico di lana nera e gessato. Le scene e i costumi - netti e in gran parte monocromatici - di Wolfgang Gussmann rispecchiano l'oppressione dei personaggi imprigionati in una sola stanza, di legno, grigia, scarsamente arredata, a volte aperta per rivelare il cielo che però è sempre oltre, fuori portata. Il tema del volo, della fuga è vitale per l'opera in sé ed è reso ancora più esplicito nella produzione di Decker con un preciso segno: Káťa è ossessionata dagli uccelli e trascorre gran parte dello spettacolo cercando invano di appendere alla parete l'immagine di un uccello in volo, un simbolo della libertà che desidera, ma che non potrà mai avere.
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Direttore d'orchestra:
Juraj Valčuha
Regia:
Willy Decker, Rebekka Stanzel
Scenografo:
Wolfgang Gussmann
Autore:
Leoš Janáček
Costumista:
Wolfgang Gussmann
Orchestra:
Teatro di San Carlo
Produzione:
Staatsoper Hamburg
Durata:
100 minuti
Numero atti:
1
Anno di produzione:
2018