Lo spettacolo, finalista al Premio Scenario 2007, è una produzione La Città del Teatro e si avvale della collaborazione artistica di Alessandro Garzella.
Due figurine monche e mutilate come vecchi bambolotti, strette in uno stanzino vuoto da alberghetto ad ore, consumano una "prestazione straordinaria": vivificare un ricordo, rimestando nel magma confuso di una memoria che scivola, si perde, balbetta… Il tentativo folle è quello di azionare la macchina dei ricordi, correggendo il passato. Mamùr è un lavoro sulla dimenticanza, sulla perdita. Perdita della memoria, della coscienza, della propria identità, dei sensi… I due personaggi-marionetta sono manovrati da fili invisibili di legami e relazioni sconnesse. Attorniati dalla loro "roba" cioè dal nulla, accompagnati dal loro "gioco", da un codice prestabilito che resta unica relazione possibile, i due replicano la propria recita all'infinito, unici attori. Di questa recita sembrano spettatori silenziosi e attenti ifantasmi grotteschi
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Autore:
Isabella Ragonese