Negli anni tra il 1913 e il 1928, Napoli fu al centro dell'interesse pedagogico internazionale per un esperimento educativo straordinario, che si realizzò sulla Nave-Asilo "Caracciolo" - una piro-corvetta in disuso - donata, dopo anni di onorato servizio dalla Marina Militare alla città di Napoli, grazie ad una legge speciale, del 1911. A dirigere la Caracciolo fu chiamata la signora Giulia Civita Franceschi (1870-1957) figlia del noto scultore toscano Emilio Franceschi. La nave, fu ufficialmente assegnata alla sua guida solo in qualità di "delegata" da David Levi Morenos - scienziato e filantropo, primo istitutore delle "Navi-Asilo" in Italia - perché all'epoca non era consentito ad una donna di poter dirigere un'istituzione educativa pubblica. In circa quindici anni la nave accolse oltre 750 bambini e ragazzi detti "i caracciolini", provenienti per lo più dai quartieri spagnoli, recuperati dalla loro condizione di abbandono e indirizzati ai mestieri del mare in prospettiva di una vita sana, civile e dignitosa. Il metodo educativo "sistema Civita" fu apprezzato da Maria Montessori e dai pedagoghi del tempo che visitarono la nave. La "Caracciolo" non si limitò ad essere una scuola di addestramento ai mestieri marittimi, ma fu piuttosto una "comunità", in cui ogni fanciullo veniva rispettato, incoraggiato e valorizzato nelle proprie tendenze, "aiutato individualmente a migliorarsi e a svilupparsi in modo armonico". Nel 1928, il governo fascista allontanò Giulia Civita Franceschi dal suo incarico.
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Produzione:
Casa del Contemporaneo
Regia:
Fabio Cocifoglia, Alfonso Postiglione
Autore:
Fabio Cocifoglia, Alfonso Postiglione, Antonio Marfella
Protagonista:
Manuela Mandracchia
Attore:
Graziano Piazza, Luca Iervolino, Niko Mucci, Giampiero Schiano
Costumista:
Giuseppe Avallone
Tecnico del suono:
Hubert Westkemper
Musicista:
Francesco D'Errico
Durata:
70 minuti
Numera atti:
1
Anno di produzione:
2016