La bayadère è uno dei balletti cardine del repertorio classico, e vide la sua prima assoluta a San Pietroburgo nel 1877. Un’India da leggenda, gli intrighi e i drammi d’amore della bella Nikiya, danzatrice del tempio, del principe Solor e di Gamzatti, figlia del Rajah: lussureggiante esotismo, nato dal fascino dei paesi esotici nei popoli occidentali e dal successo di opere letterarie come il poema indiano Śakuntalā di Kālidāsa, la cui leggenda ispirò Marius Petipa a creare una perfetta armonia fra scene di massa e personaggi principali, dai sentimenti contrastanti, con momenti di alto lirismo e fascino poetico.
Su tutti, la meraviglia del Regno delle Ombre, pura danza, di creature che con geometrico nitore e inesauribili figurazioni fanno eco ai protagonisti, quadro che aprì la strada alla fortuna occidentale di questo balletto. Lavorare sui balletti di Petipa è stata una delle linee principali dell’attività coreografica di Grigorovich, consapevole della presenza viva di Petipa e della conservazione dell’eredità classica - e Petipa stesso meglio di altri, ha dimostrato che i vecchi balletti devono essere ripresi.