In uno studio televisivo una prostituta racconta senza pudore la sua storia.Sotto i riflettori, eccitata dalla luce e dal microfono, “come i cantanti !?” chiede al regista, interrompendo ripetutamente il suo racconto con domande spesso inadeguate. Come un flusso di coscienza la protagonista ci trasporta in un mondo di caleidoscopica umanità dai risvolti perfino grotteschi, accentuati nel rapporto col regista-intervistatore che, sempre più spazientito dalla goffaggine di lei, finisce per imbarbarire senza scrupoli quanto di più sincero e amorevole ci sia nella storia di Renza. Se lo scopo dell'intervista è lo scoop, piuttosto che conoscere e approfondire una vicenda umana, si focalizza l'attenzione su quanto, anche attraverso i media, emerga ancora una concezione del tutto maschilista della nostra società e, con eleganza ed ironia, si pone un quesito molto attuale: si può chiamare questa TV in-formazione?
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