Proviamo a ridere di noi stessi e delle nostre paure. Di amori stanchi e figli che non conosciamo; pensieri piccanti, minestre scotte, occasioni mancate, barzellette scordate…
Durante una cena in famiglia, con un ospite invitato solo per rompere la routine, emergono debolezze, inadeguatezza, noia, voglia di fuga e una totale mancanza di comunicazione. Sulla scena vivono maschere grottesche, personaggi in cui è possibile riconoscersi o da cui prendere distanza. Cercano un loro centro, un equilibro all’interno di un sistema che li ha ormai assorbiti: casa, lavoro, famiglia… Annaspano, barcollano, chiedono una ragione per sentirsi ancora desiderati, utili, necessari a sé stessi e agli altri…
E allora con ironia e leggerezza proviamo a indagare questa nostra difficoltà a compiere delle scelte, a essere sinceri, a non sentirci scomodi ovunque, persino con noi stessi.
Rompere finalmente gli argini, e senza sensi di colpa riprendersi in mano la propria vita.
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Regia:
Caterina Scalenghe
Autore:
Caterina Scalenghe