Uno dei più audaci esperimenti di opera contemporanea che prese vita con l'apporto originario del poeta Yiannis Ritsos, del compositore Piero Milesi, dei videoartisti di Studio Azzurro e del performer Moni Ovadia.
Nel testo poetico di Ritsos un anziano custode delle rovine archeologiche di Delfi racconta la sua amarezza per l'insensibilità dei turisti che visitano le divine bellezze del sito.
Ci mancano ora il poeta greco, Piero Milesi e Paolo Rosa, ma Moni Ovadia e Studio Azzurro faranno risuonare la voce del vecchio guardiano tra i marmi del Teatro Olimpico per evocare ancora una volta "la muta, enigmatica, caritatevole grandezza del passato a confronto con la convulsa e drammatica banalità del presente", come scrisse Giovanni Raboni sul Corriere della sera.
"Non si pensi a un semplice concerto di poesia con supporto di immagini e di musiche; l'interazione espressiva fra le varie componenti dell'evento è assai più complessa e più viva; l'evocazione e la suggestione si fanno da subito situazione e racconto, e incarnandosi e rifrangendosi in figure, in fonemi, in vibrazioni sonore, in accenni di canto e di danza, il testo di Ritsos dispiega tutta la sua implicita magia narrativa".
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Autore:
Moni Ovadia, Piero Milesi e Studio Azzurro