Il Teatro Comunale fu inaugurato nel 1841 con la denominazione Teatro dell’Illustrissima Comunità. Nel corso della sua storia ha conservato intatta la sua bellezza e non ha subito alcuna trasformazione strutturale significativa. Nella sua veste attuale, il Teatro, è frutto di un accurato restauro storico-conservativo che lo ha riportato allo splendore originale e adeguato a tutte le moderne norme di sicurezza.
L’eccellenza acustica, il pregio e l’eleganza del manufatto, ne fanno uno dei più preziosi teatri italiani. Teatro di Tradizione, offre annualmente uno dei cartelloni più ricchi della regione con le stagioni di lirica, di balletto e di concerti, dall’autunno alla primavera inoltrata.
Un luogo di incontro, discussione e riflessione sulle proprie tradizioni, sulla propria cultura, sugli avvenimenti della contemporaneità.
Uno “spazio degli incontri” del confronto fra idee diverse e linguaggi diversi. Negli ultimi anni hanno dunque impresso una accelerazione all’apertura verso idiomi nuovi, musicali e visivi. Hanno dato spazio a nuovi registi, a giovani cantanti, a coreografi emergenti, ma hanno anche voluto ampliare il campo dedicato a quelle esperienze musicali che germogliano ai confini, negli interstizi di generi differenti.
Con la Stagione lirica 2001-2002 si realizza, per il Teatro Comunale di Modena, il suo progetto organizzativo più impegnativo, un radicale rinnovamento che ha trasformato l’ente in FONDAZIONE. L’inizio di una nuova fase che ha rilanciato l’attività di produzione in collaborazione con gli altri teatri della Regione, molti dei quali hanno successivamente seguito il medesimo percorso gestionale. La nascita della nuova Fondazione Teatro Comunale di Modena – uno dei primissimi teatri di tradizione a tagliare il traguardo del nuovo statuto – ha rappresentato, infatti, per tutta la Regione, un importante obiettivo ed un esempio da seguire.
Nell’ottobre 2007 l’edificio è stato intitolato “Teatro Comunale Luciano Pavarotti”, in memoria del grande tenore modenese a un mese dalla sua scomparsa.