Nel 1860 il teatro viene intitolato al drammaturgo livornese Giovanni Battista Niccolini, del quale vengono rappresentate diverse commedie. Nel 1888 è il primo teatro della Toscana illuminato elettricamente, nel 1914 vengono realizzati il nuovo ingresso su via Ricasoli, un nuovo foyer, la galleria, il lucernario per illuminare la platea negli intervalli. L’Accademia degli Infuocati resta proprietaria dell’immobile fino al 1934, quando il teatro è ceduto alla famiglia Ghezzi.
Con l’avvento del cinema, anche il Niccolini subisce la sorte di molti altri locali: si converte in sala cinematografica fino agli anni ’70 quando la proprietà, con Roberto Toni e Carlo Cecchi, fonda la compagnia del Granteatro che, attiva per una quindicina di anni, riporta i locali all’originaria destinazione eseguendo nei primi anni ’80 anche un restauro. Nel 1995 inizia per il Niccolini un periodo di inattività finché nel 2006, con l’acquisto da parte di Mauro Pagliai, si avvia un’opera di restauro generale della struttura, completata nel 2016.
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