L'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha vietato le immagini pornografiche in tv in tutta la programmazione, ore notturne comprese. L'altolà lanciato dall'Autorithy è rivolto a tutte le emittenti, pubbliche e private, nazionali e locali e ai fornitori di contenuti tv su frequenze terrestri, via satellite e via cavo. Sono esclusi i programmi criptati e protetti da un codice che ne impedisca l'accesso ai minori.
E' l'altolà a tutte le emittenti, pubbliche e private, nazionali e locali e ai fornitori di contenuti tv su frequenze terrestri, via satellite e via cavo, lanciato dall'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni in un atto di indirizzo approvato dalla Commissione servizi e prodotti. Nell'atto di indirizzo, l'Agcom sottolinea che tutte le emittenti devono ''rispettare il divieto di trasmissione di programmi contenenti scene pornografiche'', contenuto nel Testo Unico della Radiotelevisione, e indica i criteri da seguire.
In sostanza, si individuano forme di cautela che devono caratterizzare la programmazione in tutte le ore della giornata, anche al di fuori della cosiddetta "fascia protetta". Sono esclusi i programmi "ad accesso condizionato" (cioè criptati) e protetti da un sistema di "parental control" (cioè un codice che ne impedisca l'accesso ai minori).
''Pornografica'', spiega l'Agcom, è ''la descrizione, l'illustrazione o la rappresentazione, visiva e/o verbale, di soggetti erotici e di atti o attività attinenti alla sfera sessuale, che risulti offensiva del pudore'', che cioè esula ''dalla riservatezza tipica delle manifestazioni relative alla vita sessuale'' o è ''finalizzata alla eccitazione erotica o alla stimolazione dell'istinto sessuale'' o ancora è ''connotata da gratuità rispetto al contesto narrativo e priva di elementi redimenti che, alla luce dello stesso contesto, ne giustifichino la presenza''.
Fa eccezione il caso dell'immagine che sia ''parte di un contesto culturale o di valore artistico e risulti non fine a se stessa, ma funzionale all'economia dell'opera in cui è inserita''. L'Autorità richiama le emittenti e i fornitori di contenuti ''ad adottare ogni cautela'' per uniformarsi a tali criteri. In caso contrario si riserva di adottare le sanzioni previste dallo stesso Testo Unico (una multa, senza necessità di diffida, compresa tra i 5.164 e i 51.646 euro). Due giorni fa, la Cassazione - dando ragione proprio a un ricorso dell'Agcom - aveva ribadito che gli spot a luci rosse che promuovono in tv, anche se nelle ore notturne, ''l'uso di linee telefoniche erotiche'', sono vietati a tutela dei minori e l'emittente che li trasmette deve essere multata pesantemente, come se fossero veri e propri programmi pornografici e non semplici messaggi pubblicitari.
Fonte: Tgcom