Teatro

Al Teatro Ciak la danza dei quattro elementi

Al Teatro Ciak la danza dei quattro elementi

E’ dedicato ai quattro elementi, aria, acqua, terra e fuoco, lo spettacolo intitolato “4” che la compagnia “Rbr Dance Company” propone dal 20 al 23 gennaio al Teatro Ciak Webank – Fabbrica del Vapore di Milano. Con la regia di Cristiano Fagioli e la direzione artistica di Cristina Ledri, lo spettacolo si avvale anche delle musiche appositamente composte per l’occasione da Stefano Pivato e Massimigliano Lupo. La compagnia veronese, formata da una decina di elementi, è nata nel 1998 dopo una intensa esperienza di Cristiano Fagioli e Cristina Ledri a New York e Parigi; l’anno successivo i due artisti hanno creato per i Mondiali di Ciclismo a Verona la coreografia “Bicycle 200” premiata con il riconoscimento internazionale “Postano Danza 2000” e da questo momento la compagnia ha ottenuto diversi riconoscimenti per il tipo di ricerca attuato nel campo della danza , oltre ad essere riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività culturali per il lavoro svolto.

Il titolo dello spettacolo ha scelto il numero quattro non solo per indicare i quattro elementi della natura ai quali le varie composizioni coreografiche si ispirano, ma anche perché il numero quattro nel Medioevo era considerato il simbolo della perfezione morale ed è collegato ai quattro punti cardinali, oltre che alle quattro stagioni e anche al numero delle fasi lunari. Il quattro inoltre è anche il numero della croce che dall’intersezione delle due braccia si volge per le direzioni dello spazio,

Nella religione buddista i quattro sono alla base per la comprensione della sofferenza e per la liberazione; allo stesso modo i quattro elementi  sono al principio di tutte le cose. L’aria è respiro ed espansione, l’acqua vita e coesione, il fuoco calore e passionalità, la terra simbolo della corporeità e della solidità. Dunque è nella interazione tra questi elementi che la danza intende trovare un proprio equilibrio.

Non a caso la prima scena dello spettacolo dedicata all’aria, si apre con un tunnel all’interno del quale si trova una donna, simbolo del respiro cosmico. Tre danzatrici come angeli messaggeri di Dio, liberano le loro ali nel vento che simboleggia il passare del tempo, come una corsa frenetica nell’abbandonarsi alla vita nella sua totalità.

Nel secondo quadro dedicato all’acqua, le danzatrici avvolte in gocce particolari che le fanno sembrare delle ninfee, sembrano uscire dal mare originando le prime forme di vita. Come Afrodite nasce dal mare, accompagnata dalla voce melodiosa di Romina Salvatori, il canto e la danza  intrecciano un passo a due di grande suggestione.

Con il fuoco il viaggio continua nell’era primitiva durante cui gli uomini e le donne si stupivano alla scoperta del fuoco, questa antimateria che si trasforma in luce e che sprigiona energia. In questa scena i danzatori con abiti sgargianti, si liberano come lingue di fuoco mentre le donne sembrano delle vestali il cui compito era proprio quello di tenere sempre accesa la fiamma della dea vesta.

Nell’ultima scena dedicata alla terra, madre natura, divinità adorata dai primitivi, offre tutte le sue bellezze all’umanità fino a quando però arriverà ineluttabile la morte interpretata da un barbone. Ad un tratto un angelo cadrà dal cielo perdendo le sue ali e con esser le sue virtù. Diventando umano assorbirà anche tutti i lati negativi dell’uomo rappresentati da Lucifero. In questo quadro finale le sei danzatrici partorite da una creatura misteriosa e diabolica, si esibiranno in una danza tentatrice dando origine a creature antropomorfe.

Teatro Ciak Webank – Fabbrica del Vapore dal 20 al 23 gennaio ore 21, domenica ore 16