La rassegna è nata cinque anni fa per dare un riconoscimento a chi ha dedicato la vita al teatro
Due premi speciali alla carriera e altri nove riconoscimenti, consegnati ad altrettanti professionisti del mondo dello spettacolo che hanno consacrato la loro vita al teatro. E’ accaduto al Premio Ivo Chiesa: la manifestazione creata cinque anni fa da Davide Livermore, direttore del Teatro Nazionale di Genova, per “per segnalare e seminare, intercettando sentieri della vita teatrale nazionale e internazionale”.
Il premio è intitolato a Ivo Chiesa, fondatore nel 1955 del Teatro Stabile di Genova, da cui è nato l’attuale Teatro Nazionale. L’evento, lunedì 25 novembre alle 20.30, è stato ospitato dal teatro Ivo Chiesa: sala quasi piena, tra invitati e ospiti.
Consegnati undici premi
I premi speciali alla carriera sono stati assegnati a Eros Pagni e a Massimo Mesciulam.
Gli altri premi:
- Paola Donati (premio Una vita per il teatro);
- Andrea Cerri (premio Futuro del teatro, dedicato ad Anna Laura Messeri);
- Arianna Scommegna (premio Artista di prosa, dedicato a Marco Sciaccaluga);
- compagnia Abbondanza e Bertoni (premio Artista di danza);
- Francesco Meli (premio Artista d’opera);
- Nicolas Bovey (premio Le arti del teatro, dedicato a Sandri Sussi);
- Anna Bandettini (premio La Critica);
- Laura Mariani (premio Museo biblioteca dell’attore);
- Orietta Notari (premio Città di Genova, dedicato a Carlo Repetti).
La regia era a cura di Mercedes Martini, a presentare la serata sono state le attrici Alice Arcuri e Barbara Moselli.
Davide Livermore: testimoniare ogni forma di arte
“Il premio è articolato in diverse categorie – spiega Livermore - per testimoniare ogni forma di arte e pratica della scena: dai registi agli organizzatori, dalle maestranze agli attori fino a chi il teatro lo osserva e lo pratica come forma di studio e trasmissione: critici, studiosi, pedagoghi”.
In giuria c’erano Valerio Binasco, Massimiliano Civica, Filippo Dini, Umberto Fanni, Gianluca Falaschi, Roberta Ferraresi, Alberto Mattioli, Cristiana Morganti, Elisabetta Pozzi, Margherita Rubino, Walter Zambaldi. Il presidente della giuria era Gad Lerner, segretario del premio Andrea Porcheddu. I vincitori hanno ricevuto la riproduzione di un’opera creata appositamente dall’attore e scultore Graziano Piazza.
Protagonisti Pagni e Mesciulam
Il Premio speciale del Presidente di Giuria Gad Lerner è andato a Eros Pagni. Nella lunga motivazione è stato ricordato che Pagni, come attore, è cresciuto sui palcoscenici genovesi. Nato a La Spezia, dopo un debutto nel Misantropo di Menandro diretto da Luigi Squarzina fu subito scritturato da Ivo Chiesa, il 21 aprile 1959, con un contratto firmato dal padre Otello, perché Eros era ancora minorenne.
Da quel momento Eros Pagni è stato il protagonista di numerosi capolavori. Ha lavorato con registi come Luca Ronconi, Marco Sciaccaluga, Alfredo Arias, Egisto Marcucci, Peter Stein, Benno Besson, e nel cinema come Dario Argento, Lina Wertmuller, Francesco Laudadio, Ettore Scola, Vittorio Cottafavi.
Il Presidente del Teatro Nazionale di Genova, Alessandro Giglio, ha premiato invece Massimo Mesciulam. Secondo la motivazione Mesciulam “debuttò nel 1975 in Il fu Mattia Pascal, con la regia di Luigi Squarzina. Da quel momento, Mesciulam è stato in scena con grandi registi.
Ma Mesciulam scopre ben presto anche un altro modo di vivere la pratica scenica, quello della pedagogia e dell’insegnamento. Così, dal 1984 al 2021 è docente di Recitazione alla Scuola del Teatro Stabile di Genova e recentemente insegna anche nella scuola del Teatro Stabile di Torino. Assieme ad Anna Laura Messeri e Marco Sciaccaluga, Mesciulam ha dato lustro alla scuola di teatro, formando generazioni intere di allieve e allievi, oggi protagonisti della scena italiana”.