Teatro

Alla Scala Bolle in coppia con Maria Eichwald, torna a danzare "Onegin"

Alla Scala Bolle in coppia con Maria Eichwald, torna a danzare "Onegin"

La stagione di balletto riprende al Teatro alla Scala con nove recite di Onegin,  esempio perfetto di moderno “dramma in danza” ispirato al romanzo in versi di Aleksandr Puškin¸ che John Cranko riscrisse con maestria e sensibilità. 

Dal 7 al 18 settembre,  con tre sole recite in abbonamento  tra cui  il turno dedicato agli Under 30   e tutte le altre disponibili fuori abbonamento, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano tornerà dunque in scena dopo  diversi mesi dalle ultime sue presenze sul palcoscenico del Piermarini per rappresentare una grande storia d’amore infelice narrata con passi a due di straordinaria potenza espressiva, personaggi scolpiti con precisione e una splendida galleria di danze d’insieme, interamente costruita su musiche di Čajkovskij.


E il pensiero va proprio a Richard Cragun, grandissimo artista dell’era Cranko che fu anche grande interprete proprio di Onegin. Il grande danzatore scomparso di recente, verrà ricordato in occasione delle rappresentazioni, proprio per uno dei suoi più fulgidi ruoli. L’artista si è spento infatti all’inizio del mese di agosto a Rio de Janeiro. Famoso partner di Marcia Haydée, era nato a Sacramento, negli Stati Uniti.
Cragun intraprese i suoi studi di danza alla Banff School of Fine Arts in Canada, studi che poi proseguì presso la Royal Ballet School di Londra e la scuola di Vera Volkova a Copenhagen. Il suo sviluppo artistico è strettamente associato a John Cranko con cui collaborò sin dal 1962 per lo Stuttgart Ballet e continuando ad interpretare i ruoli per lui creati dal grande  coreografo anche dopo la sua morte.

Ha danzato inoltre coreografie di Macmillan, Neumeier, Kylian, Forsythe e Béjart. Dal 1996 al 1999 è stato il direttore del corpo di ballo del Deutsche Oper Berlin. In seguito ha collaborato con il Teatro Municipal di Rio de Janeiro.
Dopo qualche mese di attesa dunque i ballerini scaligeri tornano al loro pubblico con un balletto di grande fascino e coinvolgimento: Onegin,  secondo dei  grandi balletti narrativi che hanno consacrato John Cranko presso il pubblico di tutto il mondo con una struttura teatrale, drammaturgica ed  emozionale che arriva al cuore dello spettatore. Non a caso lo stile di Cranko  si rivela qui in tutta la sua maestria: una perfetta costruzione coreografica attraverso la quale risuonano i versi di Puškin e le note di  Čajkovskij e un lavoro sui protagonisti che ne raddoppia le difficoltà, per  le qualità tecniche ma soprattutto interpretative che sono richieste, tanto da farne un temibile banco di prova e del personaggio di Onegin uno dei ruoli più ricercati dai grandi artisti proprio per la maturità e la completezza del ruolo.


Grande attesa quindi per conoscere i nomi degli interpreti di queste rappresentazioni, che si alterneranno alle star annunciate che apriranno le recite: Roberto Bolle e Maria Eichwald, coppia acclamata con enorme successo nelle recite dell’autunno 2010.
Nella recita di apertura (7 settembre)  e nelle repliche del 10, 12 e 15 tornano in scena Roberto Bolle e Maria Eichwald, coppia che ha appassionato pubblico e critica nell’autunno 2010: allora fu il debutto scaligero di Maria Eichwald, prima ballerina dello Stuttgarter Ballett -  compagnia che ha visto nascere i capolavori di John Cranko, ancora oggi impegnata a custodirne il repertorio  - e fu, per Roberto Bolle,  il debutto nel ruolo di Onegin.

Sono felice di riproporre Onegin alla Scala – commenta Roberto Bolle -  Questo piccolo capolavoro di Cranko non finisce mai di affascinare il pubblico e, da interprete, continua a darmi emozioni fortissime. Di recente ho avuto modo di approfondire ulteriormente il personaggio a New York con l’American Ballet al fianco di Julie Kent. Onegin è un personaggio intenso, ricco di infinite sfumature che ricerco tra le pieghe più nascoste e ombrose del mio stesso carattere. Così diverso dai principi del repertorio classico e dagli eroi romantici che sono solito interpretare. E forse è anche per questo che mi è particolarmente caro.”

Subito l’11 settembre cambio di cast: Petra Conti torna a danzare Tat’jana e accanto a lei Eris Nezha debutterà nel ruolo di Onegin; i due primi ballerini, premiati da Danza&Danza come migliori interpreti della passata stagione, reduci dal successo del tour in Brasile dove hanno aperto le recite di Giselle a Belo Horizonte, San Paolo e Rio de Janeiro, saranno in scena per tre recite (11,  13 e 14 settembre).

A una inedita coppia di interpreti sono affidate le date conclusive del 17 e 18 settembre:  Emanuela Montanari tornerà a danzare il ruolo, affiancata da un nuovo partner: primo ballerino del Royal Ballet, già applaudito ospite alla Scala nel ruolo di Lescaut in L’histoire de Manon, sarà Thiago Soares, danzatore brasiliano di temperamento che la compagnia ha incontrato anche nel recente tour brasiliano, impegnato a Rio de Janeiro proprio a riprendere il ruolo di Onegin per l’addio alle scene di Ana Botafogo.

I personaggi di Ol’ga e Lenskij saranno affidati a Antonella Albano e Antonino Sutera (7, 10 e 12 settembre) al quale si alternerà per la prima volta nel ruolo il 15 settembre Maurizio Licitra. Per tre recite poi, si potrà seguire il debutto di Claudio Coviello nel ruolo di Lenskij  (11, 13 e 14 settembre);  il giovane ballerino, che ha ottenuto il premio Danza&Danza come miglior artista emergente, e che in Brasile si è cimentato nel ruolo protagonista di Albrecht, danzerà con Vittoria Valerio (Ol’ga), da pochi mesi in forze al Corpo di Ballo, interprete in Brasile del passo a due dei contadini e delle due Willi. Nelle recite del 17 e 18 settembre, sempre in debutto, saranno Alessandra Vassallo (Ol’ga) e Marco Agostino (Lenskij) .
Il principe Gremin sarà Alessandro Grillo in alternanza con Mick Zeni e con Riccardo Massimi.

Per saperne di più, domani giovedi 6 settembre alle ore 18 presso il Ridotto dei Palchi,  Francesca Pedroni parlerà di “John Cranko e il racconto dell’animo”,  nell’incontro che riapre  il ciclo di appuntamenti “Prima delle Prime Balletto”


Risale a maggio  l’ultimo titolo rappresentato,  il dittico Concerto DSCH  e Marguerite and Armand, che con il suo successo ha lasciato il pubblico desideroso di altre performances.

Ma il Balletto della Scala, richiesto anche dal pubblico internazionale , ha dedicato  tutto il mese di luglio a una lunga tournée in Brasile: circa 17.000 persone  - con standing ovations e altissima attenzione da parte dei media  - hanno applaudito i ballerini scaligeri nel Gala di Goiania e nelle rappresentazioni di Giselle a Belo Horizonte, San Paolo e Rio de Janeiro, a otto anni dalla precedente tournée. 
Ma anche nuovo appuntamento per i giovani  orchestrali dell’Accademia Teatro alla Scala: saranno loro, diretti da Mickail Tatarnikov a  eseguire le musiche che compongono la partitura del balletto, affidata all’elaborazione di Kurt-Heinz Stolze, fidato collaboratore di Cranko, che si basa interamente su musiche di Čajkovskij, senza però nemmeno una nota tratta dall’opera omonima.


Per saperne di più, il 6 settembre alle ore 18 presso il Ridotto dei Palchi,  Francesca Pedroni parlerà di “John Cranko e il racconto dell’animo, nell’incontro che riapre  il ciclo di appuntamenti “Prima delle Prime Balletto”.
Onegin è un ruolo psicologicamente buio e tormentato. É un personaggio complicato, annoiato dalla vita. Farà delle scelte drammatiche, perdendo forse l’unica occasione per essere felice.
Sulla visione di John Cranko del personaggio Onegin, Francesca Pedroni ha curato la realizzazione di un documentario per il canale televisivo Classica, dedicato a Roberto Bolle e al suo debutto nel ruolo. Insieme al regista Simone Pera ha seguito le prove in Scala e  presso il Balletto di Stoccarda, dove Onegin è nato nel 1965.  Una compagnia e una città che non hanno scordato Cranko, maestro e coreografo che negli anni Sessanta fece diventare il Balletto di Stoccarda uno degli ensemble più interessanti d'Europa.

Con un taglio particolare, quindi, questo appuntamento dedicato al pubblico ripercorrerà, attraverso estratti del documentario, le sensazioni, gli incontri, le testimonianze, gli insegnamenti dei depositari e custodi delle creazioni di Cranko, tra cui l'attuale direttore della compagnia Reid Anderson, e di Georgette Tsinguirides che da molti anni rimonta nel mondo il suo repertorio: il viaggio a Stoccarda - commenta l’autrice del documentario- è scoprire come respirare Cranko e la ricchezza di uno stile del balletto che consegna al pubblico l’umanità dei sentimenti.

Francesca Pedroni, giornalista, critico di danza per “Il manifesto”, autore e regista televisivo, docente di storia del balletto per la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala e docente ospite del Master MEC dell'Università Cattolica di Milano. È stata membro della giuria del Premio Leone d’Oro per la danza alla Biennale di Venezia e della Commissione Danza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. A sua firma la prima monografia europea dedicata a Alwin Nikolais, pubblicata da L’Epos di Palermo.

Teatro alla Scala dal 7 al 18 settembre

Coreografia John Cranko Ripresa da Agneta Valcu e Victor Valcu 

Supervisione coreografica di Reid Anderson, Proprietà dei diritti Dieter Graefe, Musica Pëtr Il'ič Čajkovskij Elaborazione musicale di Kurt-Heinz Stolze
Direttore Mikhail Tatarnikov Scene Pierluigi Samaritani Costumi Pierluigi Samaritani e Roberta Guidi di Bagno
Luci Steen Bjarke
Etoile Roberto Bolle 7, 10, 12, 15
Artista ospite Maria Eichwald 7, 10, 12, 15, Thiago Soares 17, 18
venerdi 7 settembre 2012 - ore 20
lunedi 10 settembre 2012 - ore 20
martedi 11 settembre - ore 20
mercoledi 12 settembre - ore 20
giovedi 13 settembre - ore 20
venerdi 14 settembre - ore 20
sabato 15 settembre - ore 20
lunedi 17 settembre - ore 20
martedi 18 settembre - ore