Fine settimana ad Armunia con due delle più importanti giovani compagnie italiane riconosciute a livello internazionale. A Castiglioncello Prima della pensione di Thomas Bernhard nella versione del Teatro I e a Cecina la Trilogia dello Studio su Medea di Antonio Latella.
Armunia propone per il prossimo fine settimana due importanti appuntamenti con il teatro: Venerdì 2 e sabato 3 marzo a Castello Pasquini alle ore 21, arriva, in prima regionale, PRIMA DELLA PENSIONE di Thomas Bernhard per la regia di Renzo Martinelli con la giovane attrice Federica Fracassi, vincitrice del Premio Duse 2006, come miglior attrice emergente, e domenica 4 marzo alle 17,30 al Teatro de Filippo di Cecina, è in programma LO STUDIO SU MEDEA di Antonio Latella.
Prima della pensione di Thomas Bernhard è la piece più duramente politica dell’autore austriaco. Si tratta di una corrosiva denuncia nei confronti di una società incline a rimpiangere infami ideologie del passato e per questo motivo di estrema attualità. La piece si svolge tra le claustrofobiche pareti domestiche della famiglia Höller, dove l’ex direttore di un lager e le due sorelle si preparano a celebrare, come ogni anno, il compleanno del defunto Himmler. Il regista Renzo Martinelli ha affidato provocatoriamente il dramma complicato e corrosivo ad attori trentenni, distanziandosi così dall'età indicata per i personaggi, quasi a volerne amplificare il contrasto e a voler proiettare i personaggi in una sinistra eterna giovinezza. Tra le claustrofobiche pareti domestiche si consuma il dramma familiare dai ritmi cabarettistici che lega l’ex direttore di un lager, Rudolf, alle due sorelle: Vera, devota e squallidamente elegante con cui vive una relazione incestuosa, e Clara che assiste immobile perchè relegata su di una sedia a rotelle. A scandire i tempi e i modi della visione c’è una ragazzina sordomuta, figura solo tratteggiata velocemente nel testo, che qui diventa il primo testimone della messinscena insieme al pubblico. La regia di Renzo Martinelli riesce a rendere il testo pulsante e viscerale, alternando toni leggeri a violente esplosioni. Per la lucida e intensa prestazione nel ruolo di Vera, la sorella complice legata morbosamente al fratello, ex-ufficiale nazista, Federica Fracassi si è aggiudicata il prestigioso Premio Duse 2006 come attrice emergente.
Domenica 4 marzo, alle 17,30 il testimone passa metaforicamente a Antonio Latella, che al Teatro de Filippo di Cecina presenta la trilogia “Studio su Medea” composta dagli spettacoli: Medea & Giasone, Medea & figli, Medea Dea. Già nel nome che Antonio Latella ha voluto per questa sua nuova messinscena è contenuta l'esperienza concreta del suo lavoro con il Mito di Medea. Lo Studio è iniziato nell'inverno 2004, a Berlino, dapprima solo su un piano speculativo, poi, insieme a Nicole Kehrberger - che aveva collaborato con Latella in QUERELLE e nell'ORFEO di Monteverdi - la ricerca ha cominciato a prendere corpo.
E di pura ricerca si è trattato: negli ultimi due anni, Latella si è dedicato anche alla preparazione e alla messinscena di altre opere, alle quali pensava da tempo (Per la Prosa: EDOARDO II, da Christopher Marlowe, nel 2004 e LA CENA DE LE CENERI, da Giordano Bruno, nel 2005. Per la Lirica: ORFEO di Monteverdi e ORFEO E EURIDICE di Gluck, entrambi nel 2004. Tosca di Puccini, nel 2005.), mentre, in autonomia, continuava il suo studio su Medea, senza ancora porsi obiettivi e scadenze. La messinscena mostra i passaggi della ricerca anche nell'articolazione del racconto in tre capitoli e muove dalla fatica dei corpi fino allo scaturire della parola, che Medea mette al mondo.
Le funzioni in scena sono quelle archetipiche del Mito: MEDEA E GIASONE (Nicole Kehrberger e Michele Andrei). MEDEA E I FIGLI (Giuseppe Lanino, Emilio Vacca). MEDEA DEA. La forza del gruppo di interpreti e di collaboratori, che Latella, negli anni, grazie al suo metodo di lavoro, ha saputo consolidare, ha contribuito non poco all'impresa. In particolare, tutti gli attori e poi: Federico Bellini, curatore, come sempre, della struttura drammaturgica, questa volta in progress; Franco Visioli, che ha ideato e costruito la rete di musiche e suoni, essenziale alla visività plastica dello Studio; Giorgio Cervesi Ripa che ha disegnato le luci.
Il Teatro Stabile dell'Umbria insieme con il Festival delle Colline Torinesi e con Totales Theater International (la Compagnia di Nicole Kehrberger), si sono uniti per rendere possibile la presentazione di questo spettacolo, inusuale per storia e per forma, alla critica e al pubblico italiani. “ Tre tele sporche, caotiche, colori gettati di getto senza una grammatica, una logica, la rottura di una forma, anzi il tentativo utopico della non formalizzazione.-così descrive il suo lavoro Latella- Da questo caos è la memoria dei corpi, della carne che prende il sopravvento. La tela uno o capitolo uno, Medea & Giasone, è l’incontro scontro tra questi due corpi e le loro storie, sintesi del mito Medea, così come ci è stato tramandato. Le altre due tele o capitoli vanno a completare il racconto del primo: il corpo della donna amata-amante che si fa corpo madre-corpo matricida; e poi nell'ultimo capitolo il corpo che elimina annulla il sangue, la carne, per andare verso l'ascesi e quindi divenire Dea_Me_Dea. Poche parole, nessuna parola: alfabeto che cerca il recupero di una lingua nell'impossibilità della comprensione, anche il detto diventa suono, memoria arcaica, musica.”
Info:
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Biglietto Singolo spettacolo
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