L'equivalente letterario di questa enciclopedia minima del pensiero di Carmelo Bene può essere visto forse nel "Dizionario filosofico" di Voltaire. Entrambi i testi sono costruiti come una raccolta, condensata in una sequenza alfabetica, di pensieri, riflessioni, freddure. Entrambi gli autori hanno una precisa visione del mondo, della religione, dell'arte e della politica; entrambi sono sprezzanti, lucidi, ironici, dissacranti. Ma se nel '700 lo scandalo era rappresentato dalla totale fiducia nella ragione, dalla fede cieca nel razionalismo e dalla negazione dei valori tradizionali e della religione, nell'ultimo quarto di '900 lo scandalo è rappresentato dalla posizione opposta: Carmelo Bene rivela la sconfitta della razionalità, il fallimento dell'apollineo, la fine dell'illusione positivista.
In questo condensato di filosofia Carmelo Bene affronta diversi temi: di scuola, di politica, di ontologia e naturalmente... di teatro. Una visione del mondo fondata sull’individualismo assoluto, sul soggettivismo totale, sulla distruzione del concetto di tempo a favore dell’attimo, sempre fuggente. Nel lucido delirio di Carmelo Bene tutto diventa evanescente e le certezze scompaiono. Tra le varie negazioni è interessante la negazione della storia come maestra di vita: “la storia non è maestra di niente, tutto ciò che è insegnamento è arroganza. La storia non si costituisce come esperienza. Anche nella vita è così: l’esperienza non esiste”. Se insegnare non è possibile se ne deduce che i maestri non esistono e tuttavia non possiamo non riferirci a lui, al grande Carmelo Bene come ad un sapiente o ad un profeta che illumina con le sue parole il grande mistero di ognuno di noi. L’introduzione dei due autori, intitolata: “bene supremo”, invita proprio a questo: a tradurre il messaggio artistico e intellettuale in modo personale ed individuale, abbandonando da subito il progetto di dare all’opera di Carmelo Bene un’interpretazione oggettiva. Egli è un artista troppo multiforme, troppo carismatico, troppo enigmatico e complesso per corrispondere ad un unico ritratto. Ogni lettore troverà i suoi percorsi nel mondo di Carmelo Bene e saranno strade personali e soggettive in armonia con un artista che fece della sua “diversità” e della sua personale vita un’opera d’arte.
Bene Crudele
Cattivario di Carmelo Bene
A cura di A. Attisano e M. Dotti
Stampa alternativa -eretica- 2004 Nuovi equilibri
Euro 9,00
Teatro