Tre coreografi, tre poetiche, tre scritture diverse per “Trypthic in B” una serata di danza contemporanea d’autore andata in scena con la compagnia del Balletto di Siena al Teatro dei Rinnovati.
La raffinatezza e l’eleganza di Emanuela Tagliavia si è espressa attraverso la musica composta da Giampaolo Testoni, musicista sensibile come non mai al linguaggio della danza, attento all’espressività del movimento che accompagna con la magia delle note, in un mondo onirico. Quello suggerito dalla Tagliavia la quale si è ispirata alle opere del pittore Balthus, evocando sulla scena in “Balthus Variations” le atmosfere rarefatte, le luci e le ombre della sensualità adolescenziale che hanno ispirato quadri come “Portrait de jeune fille” oppure “Jeune fille à la fenetre” o ancora “La partie de cartes”. La gestualità e gli atteggiamenti dei giovani ballerini della compagnia, studiati con meticolosità dalla coreografa, danno corpo alle immagini del pittore, scavando nell’intimità di ogni personaggio che diventa dunque un ritratto vivente.
Di tutt’altro registro “Blush”, della giovane coreografa barese Roberta Ferrara che si serve della musiche di Vivaldi per entrare direttamente nel mondo dell’amore e della sessualità, attraverso una coreografia molto dinamica, fatta di prese ed energici passi a due. Giovani coppie si prendo e si lasciano, si cercano e si nascondo, entrano ed escono da una porta, dietro la quale sembra abitare il desiderio di vivere intensamente la vita e l’amore. Non a caso la Ferrara cita Schopenhauer, il quale giudicava l’atto sessuale come la massima affermazione della volontà di vivere, perché supera l’egoismo individuale e rende perpetua la vita della specie.
La “Butterfly” di Marco Batti invece, danza tragicamente tra le vele delle navi di Pinkerton, suggerite scenograficamente da alcuni triangoli appesi sul fondale, una figura esile e longilinea ma nello stesso tempo forte, poiché vittima di un amore non corrisposto che la porterà ad avere un figlio da un uomo che però la rinnegherà. Il balletto, pur centrando l’attenzione sulla figura principale della protagonista, riesce ad essere nello stesso tempo una coreografia corale, nella quale oltre la brava interprete Camille Granet, emergono di volta in volta sia i personaggi maschili, che eseguono avvincenti passi a due come quello eseguito da Filippo Del Sal e Federico Ievoli, che quelli femminili, più delicati e in sintonia con il tragico destino di Butterfly, che alla fine si toglierà la vita.