Al Palazzo Reale di Milano una scoperta al femminile: Carla Maria Maggi (Milano 1913 - 2004), artista quasi sconosciuta con le sue opere, perlopiù ritratti, cui seguono nella seconda sezione diverse interpretazioni del ritratto da parte di artisti dei gruppi attivi nel capoluogo lombardo tra il 1929 e il 1942.
Discendente di due intellettuali - lo scrittore Carlo Maria Maggi (autore 600esco di commedie, considerato padre della moderna letteratura dialettale ambrosiana, che ha introdotto a teatro la maschera popolare di ‘Meneghin’ facendola diventare simbolo della milanesità) e l’architetto Giuseppe Piermarini - la Maggi allieva quattordicenne di Giuseppe Palanti (tra l’altro stimato ritrattista dell’alta società) dimostra temperamento e talento che sicuramente avrebbe affinato se non avesse smesso di dipingere negli anni ’40 forse anche perché per pregiudizi si considerava disdicevole che una donna tanto più se sposata dipingesse il nudo.
Riscoperta dopo decenni grazie al figlio Vittorio Mosca che nel 1997 trova casualmente in un solaio tele (una quarantina) e disegni della madre e a studiosi, come Rossana Bossaglia, che ne analizzano le qualità artistiche, nel 2005 le viene dedicata una personale dal National Museum of Women in the Arts di Washington.
Questa rassegna meneghina - curata dalla sempre attenta, versatile e professionale Elena Pontiggia - comprende più di 50 tele che ci riportano al periodo tra le due guerre mondiali - quando comunque era ancora difficile essere una donna pittrice - e illustrano non solo il suo breve percorso artistico, ma anche il fervore culturale non sopito di quegli anni irregimentati.
Scorrono le tele che raccontano il formarsi di una propria individualità artistica: dalle prime che risentono ancora dell’influenza del Maestro fino a La sigaretta in cui è percepibile l’osservazione psicologica dell’attimo di pausa tra una boccata e l’altra o Donna in blu dall’espressione melanconicamente assente fino ai composti e toccanti nudi che non suggeriscono malizie o sensualità, ma una naturale espressione del corpo come in La prova, forse tra le migliori espressioni della Maggi, con l’utilizzo sapiente dello specchio.
Segue una carrellata di ritratti che pur nella diversità degli stili risultano di particolare efficacia come tra gli altri il Ritratto di Orio Vergani (autorevole giornalista del Corriere), opera di Guido Tallone, figlio del celebre Cesare, ritrattista per eccellenza della Milano dell’epoca.
Una mostra da guardare con calma attenzione.
Milano, Palazzo Reale, Piazza Duomo 12
14.30 – 19.30 lunedì
9.30 – 19.30 martedì, mercoledì, venerdì e domenica
9.30 – 22.30 giovedì e sabato
La biglietteria chiude un’ora prima
Fino al 5 settembre 2010
Biglietto mostra: intero € 8.00, ridotto € 6.50, ridotto scuole € 4.50
Info: www.comune.milano.it/palazzoreale
Catalogo: Skira Editore