ricci/forte tornano al Piccolo Teatro con il nuovo spettacolo "Darling (ipotesi per un'Orestea"; mentre allo Strehler Massimo Popolizio dirige e interpreta- insieme con Umberto Orsini, Alvia Reale ed Elia Schilton – un testo di Arthur Miller.
Ricci/Forte tornano al Piccolo di Milano (Teatro Studio “Mariangela Melato”) dal 2 al 7 febbraio con il nuovo Darling (ipotesi per un’Orestea). Partendo dall’Orestea di Eschilo, in cui si racconta quanto succede dopo la fine della guerra di Troia, si indaga sul “dopo la catastrofe”, ovvero su cosa accade quando tutto è smembrato, perduto, devastato. Eschilo e Ricci/Forte, genesi e ipercontemporaneo, Artaud e l’hard rock dei Led Zeppelin, sovrapposizioni intertestuali sonore e fisiche, tutte tese a rintracciare traiettorie in un momento storico, quello attuale, in cui una società si determina attraverso la delimitazione dell’Altro (assicurandosi così una propria identità).
Invece, dal 2 al 14 febbraio al Teatro Strehler arriva Il prezzo, di Arthur Miller, testo che fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Due fratelli si incontrano alcuni anni dopo la morte del padre per sgomberare l’appartamento situato in un palazzo in demolizione. Si tratta di vendere i mobili di famiglia e gli oggetti lì accumulati; per questo viene chiamato il broker Solomon (Umberto Orsini), che deve stabilirne il prezzo. Ma l’incontro si trasforma in un confronto durissimo che fa riemergere i rancori e le incomprensioni nate anni prima. A causa della crisi del 1929, il padre aveva perso tutti i propri averi e i figli avevano deciso di affrontare la nuova situazione economica in modo diametralmente opposto: Victor (Massimo Popolizio), brillante studente, aveva abbandonato la scuola per arruolarsi in polizia così da mantenere se stesso e il padre; Walter (Elia Schilton), sottraendosi ad ogni responsabilità, li aveva lasciati per proseguire gli studi e diventare un chirurgo in realtà più attento ai guadagni che al benessere dei pazienti. Due vite contrapposte a confronto: la famiglia, la carriera, la cura del padre, ma anche la paura di chi deve fare i conti con la perdita di certezze economiche.