Teatro

Ferrara Danza Contemporanea Festival

Ferrara Danza Contemporanea Festival

La costante presenza di artisti di rilievo internazionale che affrontano i temi della contemporaneità, mettendo in discussione i codici acquisiti e senza disconoscere le relazioni con autori all’apparenza lontani, è uno degli elementi cardine della proposta di danza del Teatro Comunale di Ferrara.

Questa linea spicca nel programma del Festival di Danza Contemporanea, che introduce la stagione 2010/2011 con la riproposizione di due lavori “storici” di Sasha Waltz e Anne Teresa de Keersmaeker, coreografe che hanno marcato con un segno preciso l’attuale spazio della danza.

Il festival sarà inaugurato venerdì 15 ottobre, alle ore 21, da Travelogue I – Twenty to Eight, spettacolo del 1993 che segnò la nascita della compagnia Sasha Waltz & Guests e ne decretò il successo internazionale. Ancora oggi, ricreato per un nuovo gruppo di danzatori, Travelogue conferma la freschezza degli anni del debutto nel raccontare rituali di vita domestica con il loro inevitabile carico di nevrosi, e consente di mettere in luce quella personalissima rilettura in chiave giocosa o dissacrante del Tanztheater che è uno dei caratteri salienti del linguaggio coreografico di Waltz. Ma per Ferrara questa proposta ha un valore aggiunto. Proprio qui, e proprio con Travelogue – dove era impegnata anche come danzatrice – Sasha Waltz venne per la prima volta in Italia nel 1996 e ripresentare oggi questo lavoro è un modo per rilevare sia la continuità del livello artistico della coreografa berlinese, sia la coerenza che contraddistingue la programmazione di danza a Ferrara sin dagli anni 90.

Anche Rosas, la compagnia guidata da Anne Teresa De Keersmaeker, presenta - sabato 23 ottobre - un lavoro che, come risulta implicito già nel titolo, è una sorta “manifesto” dell’ensemble. Realizzato nel 1983, Rosas danst Rosas è un classico nel repertorio della coreografa fiamminga, per la capacità di prefigurare tutte le tensioni e le dialettiche proprie dei suoi lavori successivi. Protagonista assoluto è l’universo femminile che, con un gesto che coniuga estrema astrattezza e quotidianità, dialoga con la musica, composta da Thierry de Mey e Peter Vermeersch durante lo sviluppo della coreografia, a partire dalle emozioni suscitate nel corso della sua realizzazione.

Il filo che raccorda la danza del nuovo secolo al grande patrimonio del Novecento è ribadito, dopo questi primi episodi, dal doppio omaggio che il Comunale di Ferrara rende alla straordinaria lezione di Pina Bausch, scomparsa l’estate scorsa.

Si inizia martedì 9 novembre con una serata in prima nazionale che vede come protagonista Lutz Förster, uno degli interpreti più vicini alla grande coreografa tedesca, in uno spettacolo creato per lui e con lui da Jérôme Bel, che porta come titolo il nome stesso del danzatore. In Lutz Förster il protagonista parla di sé e della sua esperienza artistica a fianco dei grandi maestri del Novecento e, prima fra tutti, accanto a Pina Bausch, ricordata attraverso estratti di alcuni dei suoi lavori più celebri, da Kontakthof a Nelken. Lo spettacolo è presentato in collaborazione con Xing e Goethe Institut di Milano.

Il 13 novembre alle 21 (replica domenica 14 alle ore 16) va in scena Out of context for Pina, che Alain Platel - coreografo che da sempre si muove su un terreno di confine tra normale e patologico, conscio e inconscio - ha dedicato a Pina Bausch: un inquietante viaggio “alla ricerca delle radici dell’infanzia e della preistoria”, che si propone di recuperare la bellezza che nasce dalla difficoltà e dalla disabilità. Secondo il metodo abituale dell’artista belga, anche questo spettacolo è il risultato di un lavoro collettivo. Fin dalla sua fondazione nel 1984, infatti, la compagnia les ballets C de la B, che si è arricchità negli anni con la presenza di artisti attivi nelle più diverse discipline, vede tutti i suoi componenti partecipare in modo attivo alla realizzazione di ogni progetto.

Il programma del Festival prosegue con due appuntamenti collegati per la dimensione iniziatica e spirituale che li accomuna nel solco di una tensione dinamica fra Oriente e Occidente.

Il quattordicesimo fiore, creazione di Giovanni Di Cicco, presentata dalla sua compagnia Dergah Danza Teatro e realizzata in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, debutta in prima assoluta giovedì 2 dicembre. Coreografo attento ai fermenti della danza contemporanea come alle forme espressive legate alla tradizione filosofica e mistica orientale, per questo lavoro Di Cicco si è ispirato ad opere tra loro molto distanti come Le Sacre du printemps di Igor Stravinskij, Sacrificio di Tarkovskij e Scarpette rosse di Andersen, costruendo un percorso di profonda fascinazione.

Accostata a questa compagnia italiana, sabato 4 dicembre viene proposta una raffinata serata dedicata alla musica e alla danza sacra della confraternita sufi dei Dervisci Mevlevi. L’appuntamento, dal titolo programmatico Danza, musica e rituale dei Dervisci, vede impegnato il celebre Ensemble Galata Mevlevi Music di Istanbul. La prima parte è un percorso nella musica sacra sufi, con una selezione di composizioni che vanno dalle origini dell’ordine dei Mevlevi sino all’esecuzione di inediti composti da Nail Kesova, direttore e guida del complesso. Nella seconda parte si entrerà nel cuore del rituale che caratterizza la confraternita dei Dervisci Mevlevi, la Sêma, comunemente chiamata “danza rotante dei dervisci”.

Curioso anello di congiunzione tra questi due appuntamenti, mercoledì 3 dicembre alle ore 17, al Ridotto del Teatro avrà luogo una performance di danza e poesia sufi, 99 passi a est, creata e interpretata da Giovannni Di Cicco e Nail Kesova: mentre il primo sarà impegnato nella danza e nella recitazione, al secondo, affiancato dal cantante e suonatore di koudoum Selçuk Gürez, sarà impegnato nell’esecuzione musicale live.

In chiusura del Festival, il Teatro Comunale di Ferrara, con la piattaforma Fuoristrada - giunta ormai alla quinta edizione - lancia un ponte verso il futuro con due serate (martedì 7 e mercoledì 8 dicembre, ore 21) dedicate alle nuove leve della danza. In uno spazio appositamente creato, in cui artisti e pubblico condividono il palcoscenico, saranno presentate le creazioni di giovani coreografi italiani che si sono segnalati in concorsi e festival dedicati alla giovane danza d’autore. Tre i protagonisti della prima serata il cui programma è, in questa fase, in via di definizione, mentre il secondo appuntamento è interamente dedicato a Daniele Albanese e alla sua compagnia Stalk, che presenta Something about Today, coreografia per tre danzatori vincitrice del Fondo Fare Anticorpi – Bando 2010, e l’assolo AnnotTazioni.