Teatro

Hamlice chiude la stagione del Verdi di Padova

Hamlice chiude la stagione del Verdi di Padova

La Stagione di Prosa 2011-2012 del Teatro Verdi di Padova termina martedì 8 maggio alle ore 20.45 con Hamlice. Saggio sulla fine di una civiltà per la regia di Armando Punzo, con la Compagnia della Fortezza, Stefano Cenci e la partecipazione straordinaria di Maurizio Rippa. Scene di Alessandro Marzetti, costumi di scena Emanuela dall'Aglio, musiche originali Andrea Salvadori, movimenti di scena/coreografie Pascale Piscina, assistente ai costumi e decorazioni Silvia Bertoni

“Da Amleto ad Alice nel Paese delle meraviglie, dalla tragedia del potere nel chiuso di un palazzo all'anarchia di Carroll, al suo mondo alla rovescia e ancora oltre, in un viaggio di cui non si conosce la fine. La trasformazione è la possibilità di sottrarsi al proprio ruolo definito per sempre. L'origine è nella realtà di questa Compagnia che come un doppio sotterraneo offre una riflessione quotidiana su questo tema, è come se lo spirito dei personaggi di Shakespeare potesse sottrarsi alla propria funzione sociale. Come spiriti pensanti, in perenne trasformazione, attraversano libri di altri autori, allontanandosi da quello che li conteneva come una prigione di ruoli immutabili. Quello che per altri è teatro per noi, per questi spiriti liberi, è vita negata. Cercano altre parole, altre azioni, un'altra possibilità, forse ancora non prevista, nemmeno ancora immaginata. "L'Essere inerme", il non ancora nato, il non ancora definito... C'è un laghetto poco lontano da qui, nelle giornate luminose calme e senza vento riflette con infinita meraviglia la natura che si affaccia sulle sue rive, un'immagine doppia, appena velata, lontana da quella reale, eppure così fedele, ma cosa accade quando si solleva il vento e nulla è più in equilibrio... lo specchio s'infrange e della serena e rassicurante immagine si perdono i contorni ed emerge una rivolta degli elementi…”

Armando Punzo

Elsinore è un moloch, chiede un sacrificio troppo grande a un Amleto che non riesce, che non vuole più essere Amleto. Fuggire dal palazzo, fuggire a se stessi e trasformarsi, cercare un nuovo spazio, un altro tempo, nuove vesti tra le righe di altri autori fino a giungere nel Paese delle Meraviglie. Lasciarsi prendere per mano da Alice, farsi condurre nel mondo alla rovescia di Carroll, farsi trascinare dai suoi personaggi...perdersi, smarrirsi e poi ritrovarsi. È questo “Hamlice”: visione abbacinante e sogno al crepuscolo, uno spettacolo che toglie il terreno sotto i piedi e conduce lo spettatore “altrove”, dove è la “possibilità” è ancora possibile