Tutto quello che è possibile dire con le parole sul teatro greco, H.C. Baldry lo scrive con energia e vigore, con l’incanto di chi ama il teatro classico ed è stato toccato dalla sua bellezza e dalla sua intensità. Il teatro greco è in sé il teatro occidentale, poiché quello che è venuto dopo non è altro che una sua conseguenza, una sua emanazione, talvolta un suo degrado.
Un testo esemplare che non può mancare nella biblioteca dello studioso o dell’ appassionato di teatro: un libro di poche pagine, agile e vivace che contiene il racconto del teatro greco e che ne fa percepire la poesia ed annusare il profumo senza svelarne il segreto che, in quanto tale, rimarrà sempre misterioso e nascosto.
“I greci a teatro” è un testo fondamentale per documentarsi velocemente, in modo esaustivo oltre che piacevole, sul teatro della Grecia classica. Il teatro antico, i suoi luoghi, le sue fonti, i documenti a noi pervenuti, i relativi reperti archeologici, i commenti dei contemporanei e degli storici posteriori. Lo stile di scrittura è bello ed appassionante: l’autore ci conduce attraverso un viaggio affascinante e misterioso alla ricerca del teatro del V secolo: i grandi tragici e i commediografi, il contesto storico dove si origina il miracolo della nascita del teatro, Atene e il suo splendore, la sua democrazia, la sua economia, la sua scuola di bellezza e civiltà.
Baldry racconta la nascita del teatro come un evento naturale in quel momento storico e tuttavia eccezionale nel suo accadimento: come il miracolo di poesia e di cultura che si origina nella storia della civiltà ogni volta che l’uomo “ crea” la bellezza e, nel crearla, si rende simile a un dio.
Il saggio si sofferma su aspetti storici curiosi come il valore di un “ talento” , la moneta con cui venivano pagati i vincitori delle gare di teatro, le paghe degli attori, le sfide tra i drammaturghi, l’origine dei festival. Imprescindibile dal teatro greco era l’aspetto sociale e comunitario: la rappresentazione riguardava e coinvolgeva tutti i cittadini.
L’aspetto del finanziamento dello spettacolo era all’epoca un dovere dell’arconte, (il sindaco dell’epoca), che si preoccupava di cercare un cittadino facoltoso che sponsorizzasse l’evento teatrale. I ricchi si prestavano al servizio in cambio di popolarità.
L’autore non tralascia di descriverci gli allestimenti delle scene, l’uso della luce, l’utilizzo dei costumi e delle maschere, il ruolo del coro, del regista e delle macchine sceniche. Altre riflessioni interessanti si trovano nell’analisi del pubblico dell’epoca: quanti spettatori assistevano? Quanto costavano i biglietti? Tutte domande interessanti e che trovano fondate risposte in questo saggio storico.
Certo alla lettura di questo pregevole libro si accompagna una strana impressione: quella che tutto sia già stato detto e che tutto sia già stato fatto; come dire che l’antichità aveva già espresso l’intero senso delle cose e che la modernità ha solo accelerato gli eventi e ristretto il tempo a disposizione degli individui, accelerandone e moltiplicandone le esperienze e le necessità, senza tuttavia nulla aggiungere al senso della nostra vita.
"I Greci a teatro"
Spettacolo e forme della tragedia
H. C. Baldry
Editori Laterza 1999
Teatro