Teatro

Il Don Chisciotte di Nureyev torna alla Scala

Il Don Chisciotte di Nureyev torna alla Scala

Era il 1980 quando al Teatro alla Scala di Milano entrò trionfalmente il Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, interpretato dallo stesso indimenticabile danzatore accanto a Carla Fracci. Il primo vero debutto però fu nel 1966 per l’Opera di Vienna, con un successo tale che il coreografo sarà invitato a rimontare lo spettacolo per molte altre compagnie, tra cui l’Australian Ballet nel 1970 e il Balletto dell’Opéra di Marsiglia nel 1971. Dopo le ultime rappresentazioni in Scala nel settembre 2007 e la tournée in Messico del giugno 2008, Don Chisciotte sarà nuovamente in scena al Piermarini dal 13 al 20 febbraio con Leonid Sarafanov, principal del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, già applaudito in Scala e nel corso delle recenti tournée del balletto a Tokyo e in Messico. Accanto a lui Natalia Osipova, ormai brillante stella del Balletto del Bol’šoj di Mosca, che già si era distinta nel 2003, ancora allieva della Accademia Statale di Coreografia di Mosca, nel Gala internazionale di Balletto, e successivamente nel 2007 sempre agli Arcimboldi nel corso della ospitalità del Balletto del Bol’šoj all’interno dello scambio culturale tra Bol’šoj e Scala. Ora, per quattro recite (13, 16, 18 e 19 febbraio), il pubblico ha ancora l’occasione di ammirarla per la prima volta alla Scala in uno dei suoi ruoli più rappresentativi, già danzato al fianco di Sarafanov alcuni anni fa al Teatro Mariinskij. Al centro del balletto la storia d’amore della giovane Kitri e del barbiere Basilio che si incrocia con le avventure cavalleresche di Don Chisciotte e Sancho Panza, con il respiro di un’opera buffa o di una piéce della Commedia dell’Arte. Tra folklore spagnolo, danze di gitani e l’incanto del regno delle Driadi, verve ma anche superba tecnica sono richieste agli interpreti e soprattutto ai due protagonisti, nelle variazioni fino al gran pas de deux finale che celebra il trionfo dell’amore fra Kitri e Basilio: una vera prova di bravura per ogni étoile. Sul podio a dirigere la partitura di Ludwig Minkus nell’orchestrazione e adattamento di John Lanchbery sarà Svetlana Filippovich Pur ispirandosi alla tradizione russo-sovietica Nureyev ne ha modificato considerevolmente la coreografia, cambiando in parte l’argomento e la messainscena, ripristinando fra l’altro il prologo nella magione di Don Chisciotte. Intervistato nel 1971 dalla rivista Show, Nureyev infatti dichiarò: “Ho cercato di riportare i sei personaggi principali del balletto alle maschere della commedia dell'arte. Chisciotte è Pantalone, Kitri è Colombina, Basilio è Pierrot. Non volevo che la storia girasse intorno a Don Chisciotte, ma che fosse incentrata sulle reazioni della gente nei suoi confronti. All'inizio odiavo la figura di Don Chisciotte. Non l'ho capita per molto tempo. Stavo dalla parte della gente. Poi ho letto il libro! C'è così tanto che in un balletto si può sfiorare solamente la superficie. Ho cercato di metterci un mucchio di cose che avevo provato leggendo il libro... Poi volevo una parte comica, e poiché nessun coreografo me ne aveva mai offerta una, me la sono fatta da me”.