Teatro

Il Premio Campiello Matteo Cellini ospite dei Teatri di Sanseverino

Il Premio Campiello Matteo Cellini ospite dei Teatri di Sanseverino

La rassegna “Incontri con l’Autore”, promossa da “i Teatri di Sanseverino”, propone per domani (domenica 24 novembre), con inizio alle ore 17 all’Italia, un evento culturale di assoluto valore. Ospite del pomeriggio sarà, infatti, Matteo Cellini, vincitore del Premio Campiello opera prima 2013 con il romanzo “Cate, io”, edito da Fazi.
Nato a Urbino nel 1978, Cellini vive a Urbania e insegna lettere in una scuola media. È un professore che sa fare il suo mestiere così tanto che è capace di leggere dentro l’altro e portare alla luce,  con chiarezza sconcertante, i moti dell’anima. Da questa considerazione ha preso vita il suo primo romanzo, che è anche la promessa che c’è ancora tanto da esplorare.
Caterina è la protagonista di una guerra insolita, una guerra di quelle che non hanno tregua, una guerra fatta di eroi senza fanfare. Lei è una veterana di diciassette anni, che comincia la lotta ogni mattina, entrando nella tortura dei vestiti. Perché Caterina è obesa e l'unica normalità che conosce è tra le mura di casa, in una famiglia di obesi. La sua identità scompare a contatto con il resto del mondo, perché fuori l'unico modo di sopravvivere è diventare Cate, la super-eroina ferocemente autoironica il cui potere è quello di essere il paragone che salva: nessuna è più brutta, più grassa, più sola di lei. Caterina va a testa alta per un mondo ostile: attraversa le selve dei soprannomi, si veste del desiderio di essere invisibile, rifiuta la pietà degli altri. Il suo posto nel mondo è gravato dalla sproporzione ma la sua scialuppa di salvataggio è l'intelligenza, la sua arma il sarcasmo con cui anticipa su di sé il giudizio degli altri per anestetizzarlo prima che colpisca duro.
Matteo Cellini entra “a gamba tesa” nella vita di Caterina e senza sconti ci racconta la sua guerra. Lo fa talmente bene che non è la pietà per Cate quella che ci rimane, ma è il rispetto: rispetto per questa eroina condannata al fuori misura e rispetto per un autore che la misura letteraria invece la conosce bene.
“Il suo romanzo - sottolinea Francesco Rapaccioni, direttore artistico de “i Teatri di Sanseverino” - è un racconto durissimo e lieve, implosivamente normale e ferocissimamente pieno di tenerezza. Da leggere e rileggere. Un libro per tutti ma soprattutto per gli adolescenti, gli insegnanti, i genitori e coloro che hanno affetto per i giovani”.
Alcuni passi di “Cate, io” saranno letti, nel corso del pomeriggio, da Daniela Cipolletta dell’associazione “Sognalibro” mentre le pause musicali saranno affidate al giovane e talentuoso violinista Paolo Moscatelli. L'ingresso è gratuito.