"U figêu de sciamadda" si sarebbe chiamato qui a Genova. Infatti dal testo scopriamo che Eros Pagni nasce a La Spezia, figlio di un oste della cucina tradizionale ligure. Figlio di soffritti, di minestroni, di farinate, di forni a legna, di "fiammata", parola che dal francese "chamade" è passata nel genovese "sciamadda". Eros Pagni è rimasto davvero legato alla fiammata del fuoco come voleva suo padre, ma non tanto al fuoco dei fornelli, quanto al fuoco sacro dell'arte e al calore del teatro che arde come un focolare domestico.
Questo libro parla di lui, di un attore rispettato, di un uomo riservato, di un professionista della recitazione, di un artigiano serio e costante. Parla di lui e della sua carriera a partire dalla sua formazione all’ Accademia d'arte drammatica Silvio D'amico di Roma; Eros Pagni vi arrivò nel 1956 quando c'erano i maestri, quando chi studiava recitazione faticava e apprendeva un mestiere davvero, quando ci si avvicinava al palcoscenico con umiltà e consapevolezza dei propri limiti personali e dei rischi della professione. Allora tenevano lezione Sergio Tofano, Orazio Costa, Vittorio Gassman e molti altri grandi e grandissimi. Gli ingredienti della ricetta per sfornare un buon attore erano precisi: otto ore al giorno di accademia per una formazione che avrebbe accompagnato l'artista per tutta la vita, una borsa di studio appena per sopravvivere, una coscienza, una dignità e naturalmente …il talento. Tutti elementi che Eros Pagni aveva all'epoca e che conserva ancora come artista e come uomo, ma che oggi purtroppo non servono più per fare il mestiere dell'attore. Lo spettacolo oggi ha altre regole e altre richieste: nessun talento, tante chiacchiere, buone frequentazioni, arroganza, superficialità; oggi lo spettacolo lo si fa in quanto "Amici" di Maria De Filippi, non certo in quanto attori preparati, ma questo è un discorso diverso.
Eros Pagni appartiene al teatro quello vero, quello che quasi non si vede più; questo libro ne riporta la storia e il profumo come di qualcosa di antico. L’attore Pagni si rivela come attore “classico” di ottima formazione di buon talento naturale e di grande esperienza. L’uomo Pagni si rivela un uomo vecchio stampo, legato al rigore, alla disciplina, all'educazione. Si rivela un uomo legato alla tradizione, alla propria moglie, un uomo che ha più piacere nel trascorrere il tempo con la propria famiglia che nei salotti o in televisione. Eros Pagni appare insomma un individuo strano al giorno d'oggi, un dinosauro, un uomo che non c'è più. Come il teatro, quello vero.
Lui il teatro lo ha fatto grande nei suoi molti ruoli, nelle sue innumerevoli interpretazioni, nelle collaborazioni con i registi più importanti, nelle compagnie indimenticabili. La sua carriera è stata brillante, fulgida, colma di successi e costellata di premi e riconoscimenti. Il teatro stabile di Genova, nel bene e nel male, è stato la sua casa e il suo principale partner professionale in un rapporto corretto di dare e avere: lavoro in cambio di denaro, professionalità in cambio di stima, arte in cambio di celebrità, ecc.
Il libro non è un elogio spassionato e sterile volto a celebrare una personalità dello spettacolo: è una confessione vera e toccante di un artista che per sua natura non si è mai esposto alla stampa; è il racconto di una vita, di come era bella l'Italia quando era un paese in cui la qualità era un criterio e l'ignoranza una cosa di cui vergognarsi. Un libro intenso arricchito di belle fotografie e di testimonianze interessanti, curato da Giuliana Manganelli ed uscito dall'editore genovese De Ferrari come terzo volume della collana "palcoscenico" dedicata ai grandi del teatro. In coda al libro la teatrografia completa di questo grande attore che compie 50 anni esatti di teatro (dall'ingresso in accademia appunto nel 1956) e di cose da raccontare ne ha davvero tante.
Giuliana Manganelli
"io, Eros Pagni
L'orso in camerino"
De Ferrari editore Genova 2006
Euro 18,00
Teatro