Prima della pausa estiva e della ripresa dall’11 ottobre al 4 novembre con la grande nuova produzione di Raymonda di Marius Petipa nella rielaborazione coreografica di Sergej Vikharev, il Teatro alla Scala presenta dal 12 al 26 maggio il balletto “Jewels”, firmato da Gorge Balanchine e presentato per la prima volta a New York il 13 aprile 1967.
Smeraldi, rubini e diamanti, ovvero le pietre preziose, saranno le protagoniste di questo lavoro di Balanchine suddiviso in tre atti. Dodici recite, dal 12 al 26 maggio, vedranno in scena il Corpo di Ballo e stelle del calibro di Alina Somova, Leonid Sarafanov, Polina Semionova e Guillaume Côté. Purtroppo però Roberto Bolle non potrà essere in scena nelle recite di Diamonds del 12, 14 e 15 maggio: sarà Guillaume Côté, principal del National Ballet of Canada, ad anticipare il suo debutto scaligero in questo ruolo, che quindi interpreterà, nelle prime recite, con Alina Somova e successivamente, come già annunciato, con Polina Semionova.
“Dopo un periodo di riposo forzato per un'infiammazione alla fascia plantare che si e' fatta viva durante le recite di Gala des Étoiles – commenta Roberto Bolle - ho ripreso a partecipare alla lezione e agli allenamenti giornalieri, ma i medici mi sconsigliano di sottopormi ancora per una settimana a grandi sforzi. Mi vedo cosi costretto a rinunciare a 'Jewels', un appuntamento cui tenevo tantissimo, l'ultimo di una stagione scaligera ricca e piena di debutti e soddisfazioni (Serata Forsythe, Onegin, L’histoire de Manon, Gala des Étoiles). Sono molto dispiaciuto."
Da sempre lo stesso Balanchine, georgiano del Caucaso, si dichiarò un appassionato estimatore, soprattutto dopo aver ammirato a New York una collezione di gioielli “Van Cleef & Arpels”. Proprio in quella occasione ebbe l’idea di creare un nuovo balletto con costumi arricchiti di pietre e bijoux, realizzati in seguito dalla costumista Karinska. I danzatori dunque, ornati da pietre luminose, diventano essi stessi i gioielli del coreografo che usava dire: “Ho sempre amato i bijoux e la loro bellezza, del resto sono un orientale, un georgiano del Caucaso”.
“Jewels” dunque racconta in sintesi la storia del balletto accademico occidentale. Il pezzo intitolato “Esmeralds”, verde bosco su musica di Faurè da “Pellèas e Mèlisande” allude alla Francia, culla del balletto romantico,“Rubies” invece, rosso rubino, basato sul Capriccio di Strawinskij potrebbe rappresentare l’America con una strizzata d’occhio alle atmosfere brillanti del musical.
Per evocare invece il fasto dei balletti russi e le sue radici franco-italiane Balanchine costruisce la coreografia intitolata “Dimonds”, pura luce prismatica, basata sugli ultimi quattro movimenti della Sinfonia numero 3 di Ciaikowskji.
“Jewels” può dunque essere considerato una sorta di riassunto storico della concezione ballettistica di Balanchine e della sua estetica, visto e considerato che il balletto non ha una trama ma sono le musiche a dettare il contenuto. Ogni atto poi culmina con un pas de deux, dove il ballerino porta in trionfo la sua partner glorificata dall’amore. Un inno alla figura femminile della danzatrice, grande amore del maestro, cultore della bellezza e della femminilità.
In Emeralds le due coppie principali saranno Mariafrancesca Garritano con Antonino Sutera, Petra Conti con Mick Zeni, ai quali si alterneranno Gilda Gelati con Alessandro Grillo e Mariafrancesca Garritano con Andrea Volpintesta .
In Rubies, a Marta Romagna è affidato il ruolo della ballerina solista (in altre recite Sofia Rosolini) mentre nella coppia principale brillerà la presenza di Leonid Sarafanov (il 12, 14, 18 e 20 maggio): al suo fianco Alessandra Vassallo (che danzerà anche con Antonino Sutera) giovane artista scaligera, appena applaudita nel Gala des Étoiles, come pure Antonella Albano e Federico Fresi che in altre recite si esibiranno nel medesimo ruolo.
Diamonds sarà l’occasione per ammirare, per la prima volta insieme alla Scala, due straordinarie coppie di star: Alina Somova (nelle recite del 12, 14 sera e 15 maggio) e Polina Semionova, (nelle recite conclusive del 24, 25, 26 maggio), entrambe al fianco di Guillaume Côté che, come annunciato, sarà in scena anche nelle prime recite, assegnate a Roberto Bolle. Ma anche altri cast sono da tenere d’occhio: Alina Somova danzerà in Diamonds anche nelle recite del 18 e 20 maggio, accanto a Gabriele Corrado; in altre recite la coppia principale sarà composta da Francesca Podini con Gabriele Corrado e Marta Romagna con Eris Nezha.
Sul podio sarà David Coleman e, nelle recite del 24, 25, 26 maggio, Alessandro Ferrari: per motivi personali il maestro Paul Connelly è stato costretto a rinunciare alla direzione di Jewels.
Gorge Balanchine è stato il più grande coreografo russo del Novecento fondatore dello “stile americano” rapido e lineare e del New York City Ballet, la compagnia per eccellenza del Nuovo Mondo, creatore di un repertorio innovativo basato su una coreografia che potremmo definire “astratta –concertante”. Balanchine se ne andò dalla sua San Pietroburgo nel 1924 con un piccolo gruppo di danzatori di cui facevano parte Tamara Ge(verge)va e Alexandra Danilova, nell’ordine le sue due prime mogli, a cui seguirà al tedesca Vera Zorina e poi in America la longilinea Maria Tallchief e Tanaquil LeClercq e ancora la giovanissima Su zanne Farrel e Darci Kistler.
Oltre ad amare le donne e le ballerine che poi puntualmente sposava, divenne l’ultimo grande coreografo dei Ballets Russes di Sergej Diaghilev creando capolavori come “Apollo” di Strawinskij e “Le fils prodigue” di Prokofiev. Arrivato a New York dove lavora oltre che nel mondo della danza anche in quello del circo e del musical, Georgij Melitonovic Balancivadze, divenuto poi a Parigi Gorge Balanchine nome più facile da pronunciare sia per gli anglofobi che per i francofoni, riuscì a tornare in Russia nel 1962 come ambasciatore culturale Usa con i suoi ballerini americani e dieci anni dopo finalmente a Leningrado San Pietroburgo, in un momento storico ben diverso da quello che aveva conosciuto da bambino.
Teatro alla Scala dal 12 al 26 maggio ore 20