Teatro

La danza della gelosia nell'Otello di Monteverde al Teatro della Luna

La danza della gelosia nell'Otello di Monteverde al Teatro della Luna

L’Otello di Shakespeare, il cinema di Fassbinder, la musica del tardo romanticismo di Antonin Dvorak e la danza di Fabrizio Monteverde. Il risultato di questo mix è la coreografia creata per il Balletto di Roma da Monteverde, andata in scena al Teatro della Luna di Milano in occasione del lancio della stagione di danza che si è inaugurata ad Assago dal 27 al 29 gennaio.

Una piattaforma di legno che è la citazione di una banchina portuale, qualche lampione dalla luce soffusa, una parete alta su un lato del palcoscenico, contro la quale si scagliano i protagonisti di questa tragedia shakesperiana rivisitata in chiave più contemporanea dal coreografo toscano.
Questa la scenografia dentro la quale viene sviluppata una intensa e dinamica coreografia nella quale i tre personaggi del celebre triangolo amoroso, Otello, Desdemona e Jago, vengono moltiplicati nel senso che tutti i ballerini diventano Otello, Desdemona e Jago.
Questa celebre storia di passione, amore e gelosia, si trasforma insomma in un dramma collettivo nella quale tutti i danzatori diventano protagonisti, diventando degli alter ego dei personaggi principali, proiezioni delle loro passioni,  una sorta di replicanti dei loro quotidiani incubi.

O meglio i tre protagonisti ci sono e c’è anche Emilia, la moglie di Jago e ancella di Desdemona della quale spesso ci si dimentica, come anche di Cassio il generale contro il quale Iago fa nascere in Otello il sospetto di tradimento della bella Desdemona.
Monteverde non fa altro che calare il racconto shakespeariano, che rimane comunque una storia di antagonismo e gelosie tra ufficiali di ambiente marinaresco (siamo comunque a Cipro e Otello è un generale dell’armata veneta che combatte contro i musulmani) in un altro spazio temporale facendo riferimento al film di Fassbinder il quale a suo volta si era ispirato ad un celebre e controverso libro di Genet in cui si racconta una torbida storia di omosessualità tra marinai. Ultima opera di Fassbinder dopo aver rischiato di vincere il Leone d'oro a Venezia, dove il presidente Marcel Carné lottò strenuamente per la sua vittoria, è stato censurato in Italia ed è uscito con un Brest in più nel titolo Querelle tagliato di parecchio.

Detto questo l’Otello coreografato da Monteverde è impersonato dallo scultoreo Josè Perez che oltre a mostrare le sue doti fisiche (nella prima scena compare sul molo in penombra indossando un lungo cappotto di velluto nero con il quale gioca a scoprirsi, fino a mostrare al pubblico che è completamente nudo) in questo balletto mostra anche ottime doti interpretative, oltre naturalmente a quelle tecniche sulle quali nessuno già discuteva. Al suo fianco una intensa Claudia Vecchi nel ruolo di Desdemona, ballerina classica uscita dalla Scala, che però dimostra una grande sensibilità artistica nei confronti della danza più teatrale e moderna di Monteverde grazie anche alla sua fisicità molto coinvolgente.

Ottimo e affiatato tutto il corpo di ballo formato dai dodici giovani danzatori, sei maschi e sei femmine, che danno il meglio di sé soprattutto nei difficili passi a due montati da Monteverde che ama mettere sempre in difficoltà i suoi danzatori, elaborando complicatissime prese e giocando sempre sull’interscambio tra i ruoli maschili e femminili. Nel senso che i passi a due possono essere eseguiti non solo da uomo e donna ma anche da due donne o da due uomini che danzano insieme, impersonando rispettivamente il ruolo maschile e quello femminili.


Di grande impatto la danza eseguita sulle punte con tutte le danzatrici che giocano a fare il ruolo di Desdemona, facendo apparire e scomparire il noto fazzoletto che dà inizio alla celebre scena di gelosia, oppure la scena finale della morte in cui Otello soffoca Desdemona e anche tutti gli interpreti maschili diventano Otello e ripetono l’azione con le altre ballerine, trascinando i loro corpi omai esangui sulla scena, come dei manichini ormai senza vita.

Teatro della Luna veneredì 27 e sabato 28 gennaio ore 21 domenica 29 ore 15.30