Prende il via il primo giugno la rassegna dello Stabile di Genova che mette in scena cinque novità assolute. Si comincia con "Quietly" dell'irlandese Owen McCafferty.
Le metamorfosi dell’Europa, vissute a ritmi che non consentono di metabolizzare speranze e paure, si riflettono nella ventunesima rassegna di drammaturgia contemporanea in scena alla Piccola Corte e al Duse di Genova dal 1° giugno al 9 luglio. Cinque le produzioni dello Stabile suddivise quest’anno tra l’anfiteatro di legno collocato sul palco della sala principale, la Corte, e la platea di via Baciugalupo per consentire un maggior numero di repliche. Avviate in passato come coraggioso esperimento di mises en espace oggi, pur senza le scenografie, le musiche e le “rifiniture” degli spettacoli in cartellone, sono sempre interessanti e spesso godibilissime. Un biglietto molto ridotto (5 euro a serata, 15 per l’intero abbonamento) favorisce i giovani.
Si comincia mercoledì 1° giugno con Quietly (Sottovoce) che l’irlandese Owen McCafferty, autore di diversi drammi sulla guerra civile che contrappone cattolici e protestanti, ambienta in un pub di Belfast. Due amici divisi dalla politica e dalla storia si incontrano dopo trent’anni di vita combattuta su fronti opposti. La regia è di Roberto Alinghieri. In scena Aldo Ottobrino, Roberto Serpi, Matteo Sintucci. Repliche fino a sabato 11.
Dall’8 al 18 giugno al Duse va in scena Geppetto e Geppetto di Tindaro Granata, coprodotto con il Festival delle Colline Torinesi. Titolo favolistico per un tema difficile: Tony e Luca, conviventi, desiderano un figlio e ne affidano la procreazione ad altri con la pratica GPA. L’ autore è anche regista e interprete con Alessia Bellotto, Angelo Di Genio, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi, Lucia Rea, Roberto Rosignoli.
Atmosfere simbolicamente inquietanti e finale aperto dal 15 al 25 giugno alla piccola Corte in Foxfinder, con cui la drammaturga e attrice inglese Dawn King si è aggiudicata un premio al National Theatre di Londra e la fama. Un giovane funzionario approda in una casa di campagna presa d’assalto dagli animali e cerca di aiutare i vecchi proprietari. La suspence è affidata alla regia di Jacopo Maria Bicocchi e all’interpretazione di Andrea di Casa, Gisella Szaniszlò, Noemi Esposito, Bruno Ricci.
Per indagare sul rapporto tra la scienza e l’esistenza umana lo spagnolo Sergi Bebel sceglie un personaggio simbolo, il padre della fisica. Il dramma che racconta le sue ore di vita, Il tempo di Plank sarà sul palcoscenico del Duse dal 22 giugno al 2 luglio con regia di Mario Jorio e un ensemble composto da Sara Cianfriglia, Alice Girondini, Sarah Pesca, Isabella Giacobbe, Martina Limonta, Kabir Tavani.
Che meccanismi psicologici si mettono in moto quanto in un tranquillo caseggiato approda, come nuovo inquilino, uno straniero che si dichiara rifugiato politico? Lo racconta dal 29 giugno alla piccola Corte Noi non siamo barbari, del tedesco Philip Lohle. Tinte gialle per la regia di Maria Grazia Pompei e l’interpretazione di Fiorenza Pieri, Giordana Faggiano, Duilio Pacello, Giuseppe De Domenico.
Tutte le rappresentazione prendono il via alle 20,30 (il giovedì alle 19,30).