Teatro

L'inferno di Shenzhen al Teatro Verdi di Muggia

L'inferno di Shenzhen al Teatro Verdi di Muggia

Ispirandosi alla storia della fabbrica di Shenzhen, dove vengono assemblati i nostri smartphone, l'autore racconta una lotta per la sopravvivenza attraverso una psicoanalisi alla rovescia.

Un passo indietro lontano sei anni fa, quando in Cina nella grande fabbrica di Shenzhen, si consumò, in un silenzio assordante, una tragedia che spense la vita di tantissimi lavoratori intrappolati in un vortice di sfruttamento. E' a questo episodio che si ispira la penna audace di Stefano Massini in Shenzhen significa inferno. Il nuovo, drammatico testo dell'autore e regista, diventato da poco il nuovo direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, andrà in scena al Teatro Verdi  di Muggia venerdì 30 ottobre.

Lo spettacolo mette in luce, senza censure e attraverso un prepotente gioco di psicoanalisi, uno spaccato di realtà. Nella drammatica rappresentazione, che non possiede le caratteristiche tipiche di un monologo, i cinque personaggi sono immersi in un'atmosfera inumana e crudele, repressa da insopportabili domande. Un interrogatorio senza sosta. Chiusi in una stanza per un'ora vengono sottoposti a un'inquisizione esasperante, elaborata per  mettere alla prova la loro psiche e far quindi emergere le proprie debolezze, le paure latenti e quindi i punti di rottura.

A due anni dal debutto di Balkan Burger, che ha riscosso grande successo in tutta Italia, lo sguardo di Stefano Massini torna a osservare la condizione umana, spesso disastrosa e rinchiusa tra le mura del silenzio. In questo nuovo spettacolo, racconta un "ritaglio di drammatica cronaca",  accompagnato nuovamente dal grande lavoro di interprete di Luisa Cattaneo, già acclamata protagonista di tanti testi cult come La gabbia e Donna non rieducabile.