Teatro

L'opera dà una mano alla danza con "Le Spectre de la rose" alla Scala

L'opera dà una mano alla danza con "Le Spectre de la rose" alla Scala


A partire dallo scorso 12 gennaio  e fino al 9 febbraio la danza è entrata come ospite “alla pari” nella programmazione d’opera alla Scala con un inedito programma misto che intende esaltare il profilo musicale di alcune coreografie quasi leggendarie.
Le Spectre de la rose di Michail Fokin, sull’Invito alla danza di Carl Maria von Weber nella orchestrazione di Berlioz, celebra l’avventura creativa dei Ballets Russes. Vaslav Nijinskij ne fu infatti la prima incarnazione, languida e vibrante, nello specialissimo costume creato da Léon Bakst, accanto a Tamara Karsavina.


La rose malade, sull’Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Mahler, è uno struggente pas de deux creato nel ’73 da Roland Petit per Maya Plisetskaya, con i costumi di Yves Saint-Laurent. 

Alla Scala, nel ruolo che fu di Nijinskij si sono avuti sinora due guest d’eccezione: Ivan Vasiliev e Leonid Sarafanov e anche artisti del Teatro in inedite partnership. Vasiliev lo scorso 12 e 14 gennaio ha avuto al suo fianco Lusymay Di Stefano; Sarafanov (17, 21, 25 gennaio e 8 febbraio) Vittoria Valerio. Le recite del 28, 31 gennaio e 9 febbraio vedranno in scena il primo ballerino Claudio Coviello, accanto ancora a Lusymay Di Stefano.

La rose malade vedrà in scena per numerose recite, nel ruolo nato per Maya Plisetskaya Maria Eichwald, prima ballerina dello Stuttgarter Ballett, appassionata e sensibile protagonista femminile di Onegin alla Scala nelle recenti stagioni; alcune delle quali (12, 14,  17 e 25 gennaio) accanto al guest Igor Yebra e altre (21 gennaio e 8 febbraio) accanto al primo ballerino Mick Zeni. Altro debutto nel ruolo anche per Vittoria Valerio (28, 31 gennaio e 9 febbraio) accanto a Mick Zeni e a Andrea Volpintesta.

Teatro alla Scala fino al 9 febbraio Per orari e cast consultare il sito del Teatro alla Scala www.teatroallascala.it