Lunghi applausi a scena aperta, in un Feronia completamente esaurito, e momenti di commozione quando è stato ricordato uno spettacolo regalato da Maddalena Crippa alla città di San Severino Marche (Canzonette vagabonde), esattamente quindici anni fa, quale omaggio e segno di solidarietà tangibile verso la popolazione locale colpita dal terremoto che sconvolse le Marche e la vicina Umbria. Così hanno aperto la loro stagione di prosa, con un’esclusiva regionale di cui è stata protagonista una travolgente Maddalena Crippa, “i Teatri di Sanseverino”. Il botteghino aveva preannunciato già il successo per la fortunatissima rassegna ideata dal direttore artistico Francesco Rapaccioni ma il pubblico della “prima” ha fatto il resto salutando in piedi, sul finale, gli interpreti – insieme alla Crippa, la Bubbez orchestra (Massimiliano Gagliardi al pianoforte, Ermanno Dodaro al contrabbasso, Giovanna Famulari al contrabbasso e Massimo De Lorenzi alla chitarra) - del recital di musica e poesie portato in scena, anzitutto, da quella che per il teatro è da sempre una diva, avendo interpretato rappresentazioni di grandi maestri della regia come Strehler, Stein e Carsen.
Un pomeriggio spettacolare sulle note di Modugno, Battiato, Fossati, Battisti, De Gregori, Conte, accompagnato dalla poesia di Leopardi e Pasolini, dalle parole di Francesco Piccolo e della stessa Maddalena Crippa, per la prima volta anche autrice. Ad aprire l’ora e mezza vissuta d’un fiato le bellissime parole di Giacomo Leopardi tratte da “All’Italia” mentre la chiusura è stata riserva a “L’italiano” di Toto Cutugno. Dentro i monologhi sull’onda dell’emozione e della commozione e la Crippa a dare voce alla parola alta di Mariangela Gualtieri ne “Un niente più grande” e all'attualissimo e profetico Pasolini de “La lunga strada di sabbia” (con una pagina in più sulle Marche come omaggio a San Severino) ma anche l’attualità del'Italia dei migranti e dei giovani che se ne vanno. La protagonista de “Italia mia Italia” ha fatto venire voglia, seppure per un solo pomeriggio, di sentirsi tutti un po’ più italiani.
Lo spettacolo, in questa stagione, è andato in scena solo a Roma e San Severino; ciò ha richiamato appassionati da ogni parte delle Marche e anche dall'Umbria.
Teatro