COLOSSEO Nuovo Teatro
Via Capo d’Africa, 29/A Roma
Tel. 067004932
Da sabato 2 a domenica 10 gennaio 2010
Tutte le sere alle ore 21,30
OSTAGGI
Scritto e diretto da
Francesco Eleuteri
con
Francesco Eleuteri
Gianantonio Martinoni
ed il musicista Sergio Ferrari
Da oltre due anni Francesco Eleuteri e Gianantonio Martinoni portano in scena OSTAGGI, uno spettacolo che ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica. Tra le tappe più applaudite ricordiamo: Ascoli Piceno, Ferrara e la stessa Roma (la scorsa stagione al Teatro Sala Uno).
Nel 2010 però OSTAGGI porta con sé un’importante novità. L’autore infatti ha concepito, attraverso un insolito percorso al contrario, la versione narrativa del suo testo teatrale realizzando un romanzo breve in cui l’io narrante è uno dei tanti spettatori presi in ostaggio durante la vicenda raccontata in scena. Costui sorprenderà il lettore a sua volta in quanto protagonista di un’incredibile avventura personale che si svelerà solo al termine del racconto. La casa editrice “Librati” ha deciso di pubblicare il romanzo breve di Francesco Eleuteri che sarà in tutte le librerie Rinascita a partire dalla seconda metà di Gennaio 2010. Nel frattempo il libro sarà disponibile in anteprima per il pubblico che assisterà agli spettacoli presso il Colosseo Nuovo Teatro per tutta la durata dell’allestimento.
Il testo tenta di mettere in scena l’elemento umano della dipendenza, in senso generale, e dunque il fatto che si è tutti ostaggi; di qualcosa o di qualcuno. Inoltre cerca di fornire una soluzione per giungere ad una condizione di libertà individuando l’unica via di fuga possibile nel sapere, nella conoscenza, nelle informazioni.
La storia che viene raccontata accade proprio nel teatro in cui lo spettacolo va in scena ed il pubblico ne fa parte. Infatti l’attore che ha appena iniziato la sua performance viene interrotto da un gangster che prende in ostaggio sia l’artista, sia tutti gli spettatori presenti. Il sequestratore è accompagnato da un pericoloso e strano killer che ha l’hobby della musica e che casualmente trova uno strumento in scena.
Si comprende fin da subito che il criminale non è interessato al denaro dei presenti e non ha nessun fine terroristico, le motivazioni si capiranno durante la vicenda ma ciò che sarà chiaro immediatamente riguarderà il fatto che si tratta di un bandito atipico: un po’ comico, un po’ socialmente impegnato e leggermente spietato. L’attore dal canto suo rappresenta la visione comune e dunque l’immedesimazione iniziale del pubblico avverrà nei suoi confronti. Egli contrappone all’ aggressività e alla violenza del gangster il buonsenso. Ma è proprio quest’ultimo che verrà messo in discussione al termine dello spettacolo; risultando forse troppo superficiale e omologato.
Teatro