Teatro

Pina Bausch, il palcoscenico della vita torna al Piccolo Teatro di Milano

Pina Bausch, il palcoscenico della vita torna al Piccolo Teatro di Milano

Il ritorno di Pina Bausch a Milano si aspettava da parecchio tempo e soprattutto dopo la sua prematura scomparsa, il vuoto da lei lasciato sulla scena internazionale, è stato incolmabile. Fortunatamente però la sua compagnia esiste ancora e porta avanti tenacemente il grande lavoro sul teatrodanza da lei avviato. Dunque grazie anche alla volontà dell’assessore alla cultura del Comune di Milano Finazzer Flory, torna in Italia il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch per quattro uniche rappresentazioni italiane al Teatro Strehler dal 10 al 13 febbraio dello spettacolo Vollmond, ovvero “Luna Piena”.

L’ultima rappresentazione milanese di uno spettacolo di Pina Bausch risale infatti al 1990, quando Palermo Palermo fu rappresentato al Teatro Lirico, con ancora nella memoria l’exploit al Teatro alla Scala con il magnifico Kontakthof del 1983. Con la scomparsa di Pina Bausch l’Europa ha perso una delle grandi protagoniste dello spettacolo degli ultimi decenni. Questa artista ha infatti  raccontato la vita, le radici culturali dell’Europa, ma anche le altre geografie culturali, attraverso i suoi omaggi alle capitali del mondo. Il suo teatrodanza  resta una delle rivoluzioni più significative del teatro del Novecento, con il suo mix ineguagliabile di lingue, dal gesto al movimento, dalla danza alla musica, dalle immagini alle parole Vollmond, con la regia e la coreografia curate da Pina Bausch, le scene di Peter Pabst e i costumi di Marion Cito ha debuttato nel 2006 ed è stato poi rappresentato a Parigi, Hong Kong, Tokyo, Otsu ed Escorial. Vollmond è stato nominato dal Huffington Post il miglior spettacolo di danza presentato a New York nel 2010.

Questa coreografia di Pina Bausch intitolata Vollmond (Luna piena) è uno spettacolo dedicato a due elementi della natura: l’acqua e la pietra che prendono il sopravvento per entrare in contrasto con la presenza dei corpi dei danzatori.
Come di consueto nei pezzi della Bausch lo spazio scenico viene usato con uno stile fortemente cinematografico e il suggestivo paesaggio lunare diventa una sorte di orizzonte spietato per il corpo fragile dellʼessere umano.
Del resto proprio “Vollmond” è anche uno dei titoli scelti per il film in 3 D sullʼopera di Pina Bausch che Wim Wenders presenterà al “Berlin International Film Festival”. Pina, il  lungometraggio di Wim Wenders su Pina Bausch in Digital 3 D uscirà in concomitanza con la presenza del Tanztheater Wuppertal al Piccolo Teatro di Milano.
La coreografa tedesca ha segnato con il suo lavoro a Wuppertal  la nascita di un nuovo corso della danza e Wim Wenders da più di vent’anni desiderava portarlo sul grande schermo.Lʼavvento della tecnologia del Digital 3 D ha convinto Wim Wenders a realizzare il progetto con la sua casa di produzione Neue Road Movies.

Il regista Federico Fellini aveva definito Pina Bausch “ Una monaca col gelato, una santa con i pattini a rotelle, un volto da regina in esilio.
Sullo sfondo di un affascinante paesaggio lunare ideato dallo storico scenografo della Bausch Peter Pabst , fra coni di luce, pioggia e pozzanghere di acqua vera in scena, si consuma una lotta spietata tra i danzatori. Quello che da sempre ha contraddistinto il linguaggio teatrale di questa geniale coreografa tedesca è il continuo cambiamento del punto di vista, il repentino passaggio dalle situazioni comiche a quelle tragiche. La danza e la recitazione si fondono straordinariamente dando come risultato quello che può senza dubbio essere definito “il palcoscenico della vita”.

La danza di Pina Bausch, che è nello stesso tempo sensuale e travolgente, violenta e dolce , non fa altro che metter a nudo con l’animo umano, parla di sentimenti, di odio, d’amore, di amicizia, parla di rapporti umani e sociali che possono essere conflittuali o solidali. Nello stesso tempo questa coreografa riesce a prendersi gioco delle debolezze umane. In amore racconta la coppia attraverso le piccole violenze quotidiane, gli abbracci espressi o rifiutati, gli inseguimenti, le fughe, le sfide per dimostrare di esistere. L'amore, l'attrazione, il sesso, l'incomunicabilità, l'eterna battaglia per amare ed essere amati: la grande Pina parla della vita con la struggente malinconia di sempre.

Vedere uno spettacolo di Pina Bausch è una necessità perché è una esperienza di vita. I suoi ballerini sono prima di tutto delle persone che amano e odiano veramente e vivono sul palcoscenico. La loro danza segna anche i corpi degli spettatori e come dice  uno storico fan di Pina Bausch come Pedro Almodovar : “non si può far altro che adorarla e rimanerne stregati per sempre”.


Piccolo Teatro Strehler
dal 10 al 13 febbraio 2011
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano
presenta
Tanztheater Wuppertal Pina Bausch
Vollmond
Ein Stück von Pina Bausch
regia e coreografia Pina Bausch
scene Peter Pabst
costumi Marion Cito
collaborazione musicale Matthias Burkert, Andreas Eisenschneider
assistenti alla regia Robert Sturm, Daphnis Kokkinos, Marion Cito
interpreti Pablo Aran Gimeno, Rainer Behr, Silvia Farias Heredia, Ditta Miranda Jasjfi, Dominique Mercy, Nazareth Panadero, Helena Pikon, Jorge Puerta Armenta, Azusa Seyama, Julie Anne Stanzak, Michael Strecker, Fernando Suels Mendoza
musiche Amon Tobin, Alexander Balanescu con Balanescu Quartett, Cat Power, Carl Craig, Jun Miyake, Leftfield, Magyar Posse, Nenad Jelić, René Aubry, Tom Waits
Un evento a cura di Andres Neumann International
Produttore Andres Neumann

Durata: 2 ore e 30 minuti con intervallo.