Questo ultimo lavoro di Ricci/Forte mi ha emozionato meno di altri, ma premetto che non ho ancora avuto occasione di vedere Troia’s Discount, per esempio.
Il bullismo omofobico è il tema di Still Life (2013), un più che realistico omaggio (che pesa come un macigno sulla nostra quotidianità), per ricordare una delle tante vittime di una certa “ignoranza legalizzata”, quell’adolescente romano – un Matthew Shepard del 2013 – che si è tolto la vita impiccandosi con la sua sciarpa rosa.
Il Bianconiglio che grida ad Alice “E’ tardi! E’ tardi!” si svuota di significato di fronte a queste vite spezzate, che non hanno avuto il tempo di diventare qualcuno…
Colpisce sempre l’intensità evocativa di queste rappresentazione, così come la bravura delle cinque voci (e corpi) protagonisti (Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Fabio Gomiero, Liliana Laera, Francesco Scolletta). Tuttavia, nonostante l’ampio coinvolgimento del pubblico nelll’azione scenica – a testimonianza che noi viviamo o dovremmo vivere al quadrato, ossia anche il tempo di chi non c’è più – la componente di triste quotidianità che predomina in questo lavoro mette in secondo piano temi e poetiche individuabili, solitamente, in maniera più immediata.
In questo caso, insomma, il “verace” ha la meglio sul “vorace”…
Si replica questa sera al Teatro Carignano, ore 21.