Teatro

Rossella Brescia e Vanessa Gravina inaugurano 'Il Gesto e l'Anima' a Torino

Rossella Brescia e Vanessa Gravina inaugurano 'Il Gesto e l'Anima' a Torino

La stagione verrà inaugurata venerdì 16 e sabato 17 ottobre al Teatro Nuovo di Torino con Carmen, Medea, Cassandra – Il processo, spettacolo che promuove la campagna #nemmenoconunfiore contro la violenza sulle donne.

Il Gesto e l’Anima 2015-16 conferma l’impegno a dare spazio alle voci della danza e della creazione multidisciplinare contemporanea e a rinsaldare un legame profondo col pubblico che ama e frequenta la danza da sempre. La trentasettesima stagione si snoda da ottobre 2015 a maggio 2016, grazie al contributo del bando “Arti sceniche” della Compagnia di San Paolo,  inserendosi nel progetto globale della Fondazione Teatro Nuovo, e trae linfa dalle peculiarità  di questa “cittadella di danza e d’arte”, attiva nella promozione della cultura coreutica e della commistione tra le arti. La tematica che innerva il disegno culturale - Danza, morte e altri miracoli - parte da una visione della danza come messaggera di vita, capace di interpretare anche la diversità, la malattia, la morte in un aperto dialogo che, grazie al contributo di tutti i soggetti coinvolti nella programmazione e a un rapporto di complicità e relazioni, conduce alla costituzione di una “comunità narrativa”.

La stagione verrà inaugurata venerdì 16 e sabato 17 ottobre al Teatro Nuovo di Torino da Rossella Brescia e Vanessa Gravina con Carmen, Medea, Cassandra – Il processo, spettacolo che promuove la campagna #nemmenoconunfiore contro la violenza sulle donne.

Tre protagoniste della letteratura di tutti i tempi, da sempre giudicate “colpevoli”: di infedeltà, infanticidio, dell’inutile capacità di “vedere” il futuro col cuore. Figure femminili finora raccontate con occhi, logica e leggi maschili.  Lo spettacolo di Luciano Cannito vuole invece restituire loro la parola in un “processo” che non è mai stato celebrato. Sono donne, vittime e carnefici, archetipi senza tempo che non appartengono soltanto alla letteratura e alla mitologia ma che vivono la contemporaneità: con altri volti e altri nomi, sempre con identico destino e la stessa condanna. In Carmen Medea Cassandra - Il processo, troviamo Carmen a Lampedusa, tra sbarchi di migranti e mercanti di carne umana; osserviamo Medea durante un interrogatorio con il giudice; vediamo Cassandra sullo sfondo una Sicilia degli anni Cinquanta, vittima di due colpe convergenti, l’amore puro e la maschia legge del potere.

Così come l’omerica profetessa capisce l’inganno insito nel cavallo di legno abbandonato dagli Achei sulla spiaggia, così la Cassandra di questo lavoro è testimone di un nuovo cavallo di Troia che entra subdolamente nelle nostre case: la TV, che nel corso degli anni diventerà l’aula dove si celebrerà il suo processo e quello di Carmen e Medea;  un’aula virtuale dove chi è accusato viene condannato a priori.