Inizia oggi e si protrarrà fino all'11 settembre la 18esima edizione di Danza Urbana, festival-racconto nel tessuto urbano bolognese svolto da artisti e cittadini, a conclusione del programma di be' bolognaestate.
Nove compagnie provenienti da Italia, Spagna, Israele e Corea del Sud si integrano con le architetture, il paesaggio, la storia e il pubblico della città attraverso creazioni ad hoc o riallestimenti i luoghi che li accolgono. Le performance svolgeranno in luoghi più frequentati come piazza Santo Stefano, piazza Maggiore o all'interno di alcuni parchi cittadini, e anche in luoghi solitamente chiusi al pubblico, come il convento di Santa Maria dei Servi. Un campo di sperimentazione per gli artisti e un polo d'attrazione per un pubblico giovane e variegato che vuole incontrare la danza contemporanea in spazi non convenzionali.
Il tema guida di questa edizione ha il titolo Geografie Immateriali, cioè proporre la danza al di fuori dei palchi, dei teatri e porre l'accento su un approccio non oggettivo e mappabile, dando impulso a un nuovo modo di leggere la danza, come arte di relazione con il contesto, con il pubblico, con la città , tra geografia concreta e immaginata. Questa narrazione si fa esplorazione della città attraverso i corpi dei danzatori, con una scrittura coreutica evanescente ed immateriale. I cittadini sono parte integrante del contesto in cui operano gli artisti, e tendenzialmente sono elemento costitutivo della relazione che l'artista costruisce nelle sue creazioni. Di questa 'Geografia immateriale', di questo racconto del territorio non rimangono che i segni impressi nella memoria collettiva e individuale, così come nelle memorie virtuali. 'Geografia immateriale' è anche cultura dei luoghi, intendendo con questa definizione quali modi d'uso , meccanismi sociali, percezione collettiva e individuale caratterizzano un determinato punto geografico.
Inaugurerà il Festival l'analisi di un geografo, Franco Farinelli, Professore di Geografia all'Università di Bologna, di due performer, Alessandro Carboni e Leonardo Delogu e di una paesaggista e ricercatrice in Architettura del paesaggio all'Università di Roma Tre, Annalisa Metta.
Una giornata sarà dedicata alle proposte di artisti della scena internazionale, ed il progetto TERRE DI CONFINE/Running up that hill, del coreografo Fabrizio Favale e Angelica Zanardi, per due giorni si articolerà in spazi verdi all'aperto.
Tutti gli spettacoli saranno ad ingresso gratuito, per alcuni la prenotazione è obbligatoria, mentre altri saranno ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Per il programma completo: www.danzaurbana.it