Emma Dante saluta il Teatro Valle con Le Pulle, in dialetto siciliano le “puttane” Rosy, Sara, Ada, Moira e Stellina vivono la loro omossualità in un archetipo bordello, vestite con tacchi a spillo, paillettes, piume di struzzo mettondo a nudo, sotto l'egida dell'attrice e autrice Emma Dante, la propria condizione di emarginate. Attraverso sonorità intense, scenografie essenziali e tarante isteriche, le Pulle si agitano dentro costumi sfarzosi alternando momenti di ritmicità incalzante a monologhi strazianti, in un altalenarsi caotico che assomiglia alla loro misera condizione esistenziale. Un tema di grande attualità, il mondo dei travestiti e dei transessuali, che l'utilizzo dei dialetti siciliano e partenopeo contribuiscono ad universalizzare nella loro piena e profonda tragicità. Una messa in scena che emoziona e lascia senza fiato, che fa ridere e commuovere, in cui tutto funziona alla perfezione, rivelando, anche sotto l'eccessiva ritualità dei falli in lattice, delle bambole gonfiabili, delle “ tette e culi”, che le pulle hanno bisogni comuni e negati come l'affetto, il matrimonio, la famiglia.
L'autrice palermitana saluta il Teatro Valle portando in scena tre suoi lavori, Le Pulle, il più recente, Vita Mia e Acquasanta e il teatro le dedica una mostra fotografica, la presentazione di un libro sul suo linguaggio teatrale e il film pluripremiato Mpalermu.
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