Ritorna la stagione del piccolo ma interessantissimo Teatro Officina .
La programmazione è originale e particolare, curata sempre dal guru bianco Massimo de Vita. Da vedere è l'apertura con CALCIO, MISTERO SENZA FINE BELLO, in scena dal 12 ottobre.
Un giornalista chiese alla teologa tedesca Dorothee Sölle
“Come spiegherebbe ad un bambino cos’è la felicità?”
“Non glielo spiegherei – rispose - gli darei un pallone per farlo giocare”.
“ Oggi il calcio è un triste viaggio. A mano a mano che lo sport si è fatto industria è andato perdendo la bellezza che nasce dall’allegria di giocare per giocare. Il calcio professionale condanna ciò che è inutile, ed è inutile ciò che non rende.
A nessuno porta guadagno quella follia che rende l’uomo bambino per un attimo, lo fa giocare come il gatto con il gomitolo di lana, come gioca il bambino con il palloncino: ballerino che danza con una palla leggera, che ne se va per l’aria, giocando senza sapere di giocare, senza motivo, senza orologio.” (Eduardo Galeano)
Sul palco il gioco-bambino traluce ancora nei corpi della multietnica squadretta di ragazzini che frequenta il Centro per l’Infanzia (una cooperativa sociale che lavora nello stesso cortile del Teatro Officina, in fondo a Viale Monza quindi, periferia nord). I loro corpi felici e gratuiti hanno come naturale sfondo i campetti di periferia (Lambrate, Crescenzago, Cimiano… è lì che vanno a giocare), si arruffano felici dietro a tollini, lattine, palle improvvisate, zaini buttati a terra a segnare i confini della porta. E affiorano alle loro spalle le immagini e i racconti dei grandi campioni, tutti venuti dalle periferie del mondo, proprio come loro (Pelè, Didi, Garrincha, Maradona…).
Alle loro spalle, dietro la rete, anche le voci registrate di vili e oscene telefonate.
Ma per quanto i potenti lo manipolino, per quanto i tecnocrati lo programmino nei minimi dettagli corrompendolo, il calcio continua ad essere l’arte dell’imprevisto; dove meno te lo aspetti, salta fuori l’impossibile: il nano impartisce una lezione al gigante, un nero sbilenco fa diventare scemo l’atleta scolpito nella statua greca.
Testardamente torna l’imprevedibile, stupore del mondo.
con Massimo de Vita, Mario Pizzamiglio, Luca Aiello, , Gianluca Martinelli, Stefano Grignani, e i ragazzi del Centro Tempo per l’Infanzia
consulenza tecnico calcistica di Gianluigi Sanclemente
Regia di Massimo de Vita
Dal 12 al 15 ottobre
Ore 21 feriali – Ore 16 festivo
TEATRO OFFICINA - Via S. Elembardo, 2 Milano (MM1 Gorla)
Ingresso Euro 10,00
Info e prenotazioni: 02.2553200
Teatro