Aterballetto torna per il secondo anno consecutivo al Piccolo Teatro di Milano per due settimane di grande danza dal 4 al 16 giugno con quattro diversi programmi che esaltano la duttilità, la forza e lo stile di una delle compagni più importanti del nostro territorio nazionale, riconosciuta e apprezzata unanimemente anche all’estero. E non a caso in questo arco di tempo la compagnia presenterà al Piccolo Teatro i lavori di tre tra i più significativi coreografi della scena contemporanea, a partire da William Forsythe al quale fanno da coro due trai più interessanti coreografi italiani attivi in questo momento, ovvero Mauro Bigonzetti ed Eugenio Scigliano.
Il primo spettacolo in programma il 4/5/6 Giugno si intitola Serata Haendel. Mauro Bigonzetti propone due coreografie che hanno come filo conduttore la musica di Georg Friedrich Händel. Alla danza pura, espressione del corpo e ricerca dello spazio di “Come un respiro” si contrappone “InCanto,"liberamente ispirato all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, nel quale a prevalere è la forza dei sentimenti. Questa creazione, lontana da ogni finalità narrativa, è la trasposizione nel linguaggio della danza, linguaggio non verbale ma forte di un potenziale comunicativo per tutti, di quell’intreccio di sentimenti e passioni che animano “le donne, i cavalier, l’arme e gli amori…”.
In “Come un respiro” invece Bigonzetti fa sì che un soffio pervada ed attraversi questi pezzi Haendeliani. Ricchi di una forza evocativa, catturano e trascinano in un vortice che sembra trasmettere una eco di spazi infiniti. La sintesi cristallina che li caratterizza esalta la materia pura, una materia fatta di tensioni e di movimento che sembra voler raccogliere il respiro dell’ universo.
Su questo movimento il corpo, anche lui libero da orpelli per presentare la sua forma pura, costruirà le sue forme in uno spazio fisico che tenderà a fondersi in quel respiro di pura ed intima ispirazione.
L’ 8/9 Giugno è la volta di “Casanova” con la coreografia di Eugenio Scigliano Il personaggio di Casanova è senza dubbio stimolante, per chi si esprime con il linguaggio della danza.
Casanova è, infatti, facilmente traducibile nell’arte del gesto perché, oltre che a parole (la sua celebre biografia), si è molto espresso e raccontato con il corpo per il suo sfrenato erotismo, ma anche per le dinamiche delle sue fughe rocambolesche e i suoi viaggi e duelli.
La sfida di interpretare la figura dell’avventuriero veneziano e di una società al tramonto è oggi colta da Eugenio Scigliano, invitato da Aterballetto ad immaginare un lavoro a serata – il primo della sua carriera - per la compagnia emiliana.
“Canto per Orfeo” è invece il titolo del balletto in programma l’11 e il 12 giugno sempre con la coreografia di Mauro Bigonzetti e la musica dal vivo dell'ensemble Kitarodia.
Questo Canto per Orfeo è la risposta al fascino di un mito, alle provocazioni di un'opera misteriosa, sempre in bilico tra tragedia e commedia, tra brutale e divino, tra vita e morte, è il palpito dell'anima che, ingabbiata in un corpo, preme e si agita in attesa del suo rinascere. E' la reazione alla seduzione di un'opera, che nasconde in sé, il senso stesso della nostra esistenza.
Il cammino nell’aldilà, nel tentativo di strappare la sposa alle forze della morte con l’esercizio del canto e della poesia, diviene il paradigma di un'avventura intima e personale, un'avventura di gesti di suoni di canto e visioni, che ci orienta alla ricerca di quelle forze misteriose che si agitano nella natura umana generando l'esigenza e le ragioni stesse dell’arte.
Forse, è semplicemente un sogno, un piccolo sogno che si frantuma.
Il 14/15/16 Giugno è in programma uno spettacolo da non perdere ovvero una nuova produzione dell’Atreballetto intitolata” workwithinwork” con la coreografia di William Forsythe
La coreografia ha debuttato il 21 marzo 2013 - Teatro Valli di Reggio Emilia ed è basata sulla musica di Luciano Berio “ Duetti per due violini, vol. 1 (1979-83)”
Quando il sipario si apre un uomo piega le braccia verso l’alto mentre il suo corpo si estrania, arcuandosi in un andamento ripreso immediatamente dai ballerini dietro di lui. Da queste battute iniziali di «workwithinwork», un flusso quasi incessante di movimenti prende vita propria, una corrente fluida e vorticosa che sembra plasmare a proprio piacimento le traiettorie sul palco, guidata dai ritmi incalzanti i di Luciano Berio.Immerso in un’atmosfera scarna e austera, il balletto offre una rappresentazione minuziosa e musicale di estrapolazioni apparentemente infinite da tecniche classiche, liberando i ballerini dalle logiche convenzionali.)
Ancora Bigonzetti per la coreografia “Rossini Cards” in programma nella stessa serata. Creazione astratta, libera da qualsiasi gabbia drammaturgica, non una storia ma quadri di vite parallele: immagini, cartoline, icone drammatiche e situazioni buffe.
Espressione della musica di Gioacchino Rossini, del suo ritmo incalzante ed insieme esatto e geometrico, ed in fondo di un dionisiaco vitalismo.
Piccolo Teatro di Milano dal 4 al 16 giugno
www.piccoloteatro.org