Fino al 18 marzo, la stagione del teatro Storchi di Modena ospita Il malato immaginario, l'ultima commedia scritta da Molière e rappresentata per la prima volta il 10 febbraio 1673, a una settimana dalla morte del suo autore.
Un classico intramontabile, di cui è qui protagonista Paolo Bonacelli recentemente insignito del 'Premio Renato Simoni per la fedeltà al teatro di prosa', che la regia di Marco Bernardi trasforma sapientemente in una perfetta macchina comica sottolineando le forme più grottesche e verosimili del testo.
Una farsa esilarante intrisa di riflessioni amare sulla condizione umana non priva di un'ironica e mordace critica nei confronti di una società dedita ai vizi e governata da cattive leggi.
Non a caso nella commedia si rintracciano struggenti note autobiografiche, paure autentiche e allucinazioni che arrivano a dispiegarsi in un alone onirico: Bonacelli, interpreta un Argante perennemente sprofondato nella sua vestaglia color cremisi e immerso in sonno profondo dal quale emergono, come allucinazioni di un sogno tormentato, tutti i personaggi che popolano la sua vita: una moglie avida e senza scrupoli, pretendenti, consiglieri e ovviamente i medici con le loro costose parcelle.
Gli unici veri "medici" guaritori che riusciranno a far aprire gli occhi ad Argante per mostare la realtà in tutta la sua obiettività e farlo acconsentire al matrimonio fra la devota figlia Angelica e il suo spasimante Cleante, saranno il fratello Beraldo e l'astuta governate Tonina. Interpretata da una brillante Patrizia Milani, insignita la scorsa estate del Premio Flaiano Pegaso d'oro 2011, sarà proprio la serva padrona Tonina a muovere l'intreccio per condurre la commedia al suo inevitabile lieto fine fra continui colpi di scena e battibecchi argomentati in modo estremamente esilarante.
Attraverso lo scontro fra due forze opposte, la comicità da un lato e le feroci critiche alla società dall'altro, che si concretizzano in Beraldo considerato dai critici una sorta di alterego del pensiero stesso di Molière, emerge il tema interpretativo di questo ultimo grande capolavoro del commediografo francese: "da un lato la formidabile struttura comica, con la sua perfetta efficacia e il ritmo forsennato, - afferma il regista - dall'altro la particolare percezione del testo, 'insanguinato' dalla morte di Molière quasi in scena e quindi riletto alla luce della sua biografia".
Info biglietti: 059 2136021