Sogno di una notte di mezza estate è il capolavoro shakespeariano che ha accompagnato e ossessionato Mendelssohn fin da quando, profondamente suggestionato dalla lettura della commedia, il compositore a diciassette anni sentì l’impulso di scrivere un’ouverture destinata fin dalla prima esecuzione, nel 1826, a un’immediata e immensa celebrità. Trascorreranno molti anni, ma il Sogno di una notte di mezza estate tornerà ad ispirare Mendelssohn, invitato a comporre una serie di numeri musicali che accompagnassero una eccezionale rappresentazione della commedia shakespeariana in scena il 18 ottobre 1843, a Berlino alla presenza della corte di Friedrich Wilhelm IV, re di Prussia. La traduzione in tedesco di August Wilhelm Schlegel, già attentissima ai valori musicali del testo shakespeariano, diede l’opportunità di costruire uno spettacolo di azione, parola e musica che segnò una tappa decisiva per il teatro romantico.
Grande attesa per il nuovo ed eccezionale impegno del direttore musicale del teatro Regio di Parma Yuri Temirkanov sul podio dei suoi complessi artistici per il secondo appuntamento della stagione lirica, dopo la inaugurazione nel segno di Verdi con il rarissimo “Un giorno di regno” nel divertente ed elegante allestimento di Pier Luigi Pizzi ambientato nella città emiliana (recensione presente nel sito) La “musica di scena per soli, coro e orchestra” si alternerà a passi della commedia shakespeariana, nella traduzione in versi di Luca Fontana, in una nuova produzione del Regio di Parma e di Fondazione Teatro Due, per la direzione teatrale di Walter Le Moli. Sarà la musica eseguita in scena e l’azione degli attori a dipanare l’intreccio di desideri e passioni, a dipingere e descrivere le atmosfere del Sogno. In scena l’orchestra e il coro del Regio di Parma (maestro del coro Martino Faggiani), Elena Monti, Anna Maria Chiuri e gli attori della Fondazione Teatro Due, nello spazio scenico di Tiziano Santi con i costumi di Gianluca Falaschi e le luci di Claudio Coloretti.
“Il Sogno è un testo che pone una serie di problemi di linguaggio e diversi livelli di lettura – spiega il regista Le Moli. Tutta la vicenda è imperniata su un matrimonio e le coppie presenti nel testo altro non sono che un’unica coppia vista attraverso angolature diverse del loro avvicinamento o della loro vita coniugale. Il Sogno può essere pure interpretato come una grande metafora del teatro nel quale si individuano tre strati: il mondo degli artigiani rappresenta il teatro più “basso” in prosa, nel mondo dei giovani si focalizza la commedia di corte in versi e infine il livello magico del bosco, il teatro colto “della musica e del canto” di Titania, Oberon, Puck e Fate e dove su tutto domina la poesia perché il bosco, l’entrarvi e attraversarlo è metafora della vita. La metafora dell’accoppiamento vale dunque anche per il teatro, fra il teatro più basso di Bottom e quello più alto di Titania. In questo gioco di mondi che si confrontano e nel gioco delle coppie ci sono varie declinazioni dell’amore, l’amore tradito, l’amore geloso, l’amore furioso, l’amore calmo e l’amore perfetto, e l’amore perfetto è quello che comprende Eros e Thanatos, cioè quello del teatro dove Piramo e Tisbe (che altro non è che “Romeo e Giulietta”) raggiungono la perfezione attraverso la morte.”
“Da tempo sono convinto - afferma Luca Fontana in merito alla sua traduzione in versi della commedia shakespeariana - che l’arte della traduzione abbia infiniti punti di contatto con l’arte della trascrizione musicale, che consiste nel trasporre un’opera in tutt’altro universo di timbri e colori strumentali, mantenendone però il più possibile intatti struttura, armonia, polifonia, dinamiche, agogica, micro - e macroritmi, e quel gioco di transizioni, contrasti, tensioni e rilasci, che ne costituisce la drammaturgia globale”.
Dopo il debutto di venerdì 19 febbraio il Sogno di una notte di mezza estate replica il 20, 21, 23 e 25 febbraio.
Dettagli sul sito www.teatroregioparma.org
FRANCESCO RAPACCIONI
Teatro