Un ricchissimo allestimento di eventi animerà i luoghi storici dell'Ateneo catanese.
Inizi a ricredersi chi per tradizione associa il mondo universitario a polverosi volumi, topi da biblioteca e studiosi impettiti: l’Università degli Studi di Catania vuol ricordarci che cultura e sapere viaggiano sullo stesso binario del divertimento, giacché la storia ci insegna come il progresso nelle arti e nella scienza sia sempre legato al fertile incrocio tra curiosità creativa, impegno e partecipazione, in un ciclo che si autoalimenta.
Per diffondere tale messaggio nel modo più ampio, lo storico Ateneo di Catania, dalla tradizione plurisecolare, dal 16 giugno al 31 luglio ha deciso di aprire, anzi, di ‘spalancare’ le porte delle sue sedi monumentali di età barocca o neoclassica ad un vasto numero di rappresentazioni (45 secondo calendario) riguardanti tutte le arti performative (musica, teatro, cinema, danza), nell’intento di offrire un repertorio capace di soddisfare ogni preferenza, con particolare riguardo ai più giovani, alle future matricole e alle loro famiglie.
Il filo conduttore della rassegna verterà infatti sul ruolo attivo esercitato dall’ente universitario per favorire il benessere e il miglioramento, in primo luogo, del territorio su cui ha fondato la propria tradizione, mostrando ai cittadini il cuore pulsante della cultura locale ed internazionale, fatto di tante giovani energie, talenti sul nascere accanto ai grandi nomi e alle molte produzioni alternative.
L’ambizioso progetto, reso possibile grazie alla collaborazione di una gran quantità di associazioni e gruppi artistici, si articola in varie sezioni, suddivise per tipologia e affinità tematica, spesso con esibizioni contemporanee in luoghi differenti, così come le fasce di pubblico per cui sono state pensate.
A farla da padrone la musica, da quella ‘colta’ (classica e jazz), spesso esplorata per categoria strumentale- quartetti di archi, concerti per arpe- con numerosi ensemble di strumentisti del Teatro Massimo Bellini e ben sette concerti-, all’hard rock estremo, passando per il funk e la world music. A tutto ciò fanno da corollario spettacoli di danza, seminari ed incontri con scrittori, insieme ad un buon numero di produzioni teatrali dal taglio nettamente sperimentale, accomunate dall’attenzione dominante alle tematiche dell’inclusione, della sensibilizzazione contro il pregiudizio, della lotta per i diritti civili: un’ispirazione democratica che si esplicherà in momenti di coinvolgimento attivo del pubblico, guidato attraverso suggestivi itinerari alla riscoperta della primigenia fusione espressiva tra parola, gesto e musica.
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