Prosa
GIOVANNA D'ARCO

Monica diventa Giovanna, per assumerne la forza, la passione, la tenacia

Monica Guerritore "Giovanna D'Arco"
Monica Guerritore "Giovanna D'Arco"

“Seguire la voce del cuore che si sa giusta, e morire anche per quella”.
Con questa frase Monica Guerritore spiega il motivo che tanto l’ha appassionata alla figura di Giovanna D’Arco, la contadina santa che, ispirata da Dio, condusse alla vittoria la Francia contro gli inglesi.

Monica diventa Giovanna, per assumerne la forza, la passione, la tenacia. Si sente sola, abbandonata alla sua sofferenza, al dolore. Ma non si perde d’animo e combatte per i suoi ideali, per la verità. La paura e lo sconforto prendono il sopravvento solo per pochi istanti. La fede le da forza, la sostiene. Reagisce, in difesa dei propri ideali. La Chiesa e i suoi severi Inquisitori la sottopongono a un processo terribile e faticoso, per poi accusarla di eresia e condannarla al rogo.

Con questo spettacolo, la Guerritore è riuscita perfettamente a raccontare la storia e le imprese dell’eroina francese, servendosi intelligentemente di una scenografia povera, ridotta all’essenziale. Semplicità pare essere la parola d’ordine. Tutto si compie nel buio più totale, solo qualche sprazzo di luce fredda investe Giovanna, soprattutto nei momenti più emozionanti e difficili. E, al centro del palco, si erge il palo attorno al quale la guerriera brucerà viva.

Ad accompagnare lo svolgimento della storia, ci sono immagini, a cura di Enrico Zaccheo, proiettate alle spalle della protagonista: Che Guevara, Martin Luther King, il ragazzo di Piazza Tien A Men. Tutte figure che nella storia hanno lottato e dato la vita per la difesa della libertà, contro regimi e poteri. Molto belle e intense sono anche la musica e la colta trama del testo, scelte personalmente da Monica per condurre se stessa e lo spettatore in questo viaggio nell’anima dell’eroina d’Orléan. Giovanna grida la sua verità citando frasi di Giordano Bruno, di Nietzsche, di Godel, e fa emergere la sua integrità psico-fisica muovendosi sulle note di Tom Waits, dei Carmina Burana, fino a concludere con Freddy Mercury e la sua “The show must go on”.

L’intento di Monica Guerritore era quello di raccontare una storia provando a essere figlia del suo tempo e delle immagini. Con questo spettacolo e col successo di pubblico ottenuto, l’obiettivo è stato raggiunto.

Visto il 13-01-2007
al Del Popolo di Concordia Sulla Secchia (MO)