Diecimila spettatori, applausi e commenti appassionati - della critica, come degli spettatori che ci hanno scritto - hanno accolto lo spettacolo firmato da Elio De Capitani nel gennaio scorso. Sono molte le coincidenze tra il momento storico attuale e i temi affrontati dal testo di Miller - il muto da pagare, la disperazione di chi si uccide perché non ha più i mezzi per sopravvivere o perché ha fallito nella scalata sociale - ma il successo dello spettacolo ha radici più profonde. Al centro della scena espressionista di Carlo Sala una compagnia di attori in stato di grazia dà verità e profondità ai sentimenti più universali, al cuore pulsante dell'esistenza: lo strazio di invecchiare, lo scomodo bilancio delle colpe e degli errori nelle relazioni con chi amiamo di più e, soprattutto, la tentazione della menzogna, del "far finta di essere" quello che non siamo.
"Ecco il prodigio, il prodigio di questo paese... che un ragazzo possa finire coperto di diamanti anche solo grazie alla sua
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