Nella seconda metà dell’Ottocento, sulla scia delle altre grandi città italiane, Bari era già dotata di un Teatro comunale pubblico, il Teatro Piccinni, inaugurato nel 1854.La limitata capienza di questo contenitore culturale (circa mille posti), fu all’origine di diversi malumori tra i cittadini che, a causa di una politica di prezzi troppo alti e dello scarso numero di posti disponibili, cominciavano ad invocare un teatro “di tutti e per tutti”.
l Consiglio comunale aveva già affrontato la questione con due delibere del 1877, con cui si impegnava ad assegnare un premio di 12 mila lire e il suolo necessario, a titolo gratuito, all’impresa che si fosse dichiarata disposta a costruire un teatro, nei termini e nei modi previsti. I fratelli Onofrio e Antonio Petruzzelli, commercianti e armatori di origine triestina, presentarono un progetto curato da un loro cognato, l’ingegnere barese Angelo Cicciomessere. La costruzione del Petruzzelli ebbe inizio il 23 maggio 1898, ma il Teatro venne inaugurato solo quattro anni dopo, il 14 febbraio 1903, con Gli Ugonotti di Giacomo Meyerbeer. Il Petruzzelli si distingueva rispetto agli altri teatri italiani per la straordinaria capienza.
Nel 1973 il Petruzzelli ottenne il riconoscimento di “Teatro di tradizione”. In quegli anni si avvicendarono sulla scena pugliese eventi lirici di rilevanza internazionale.
I riflettori si erano appena spenti sulla Norma di Bellini quando, la notte del 27 ottobre del 1991, un incendio distrusse il Teatro danneggiando irrimediabilmente la vita artistica del capoluogo pugliese e lasciando i cittadini nello sgomento di un evento inimmaginabile. Nel 2009, con la riapertura del Petruzzelli, completamente ricostruito esattamente com’era nei suoi spazi fondamentali, ma con strutture all’avanguardia, sia sotto il profilo della sicurezza sia delle tecnologie, l’attività artistico-culturale della Fondazione ha ritrovato il suo palcoscenico naturale.