Il Teatro Nuovo di Milano è pronto a rivoluzionare la propria platea per ospitare l’anticonformista Crazy Horse di Parigi, fondato nel 1951.
Caratteristica significativa di questo cabaret sono i giochi di luce, particolarmente sofisticati.
Le ballerine impiegate negli spettacoli collettivi sono soggette a rigide norme affinché agli occhi degli spettatori possano risultare quanto più possibili uguali l'una alle altre. Questo comporta avere lo stesso aspetto, le stesse misure (in particolare l'altezza), ma anche dettagli intimi molto rassomiglianti come il seno e il pube.
La colonna sonora del locale - il Crazy-Horse Swing - fu composta da Serge Gainsbourg nel 1963.
Con Gloria Di Parma, baluardo italiano del Crazy Horse, parliamo dello spettacolo Forever Crazy, in scena nella sala di piazza San Babila dal 2 al 18 luglio.
Quando è iniziata questa tua avventura?
"Nel 2010 ho passato l’audizione a Parigi al primo tentativo. Mi sono sentita un po’ fortunata e onorata, ma subito dopo ho voluto prendermi un periodo di pausa. Mi è stato offerto un contratto col Crazy Horse inizialmente per uno spettacolo a Las Vegas e io ho rifiutato perché, essendo italiana, mi sento molto legata alla mia famiglia e non ho voluto partire.
In seguito, erano ancora interessati a ingaggiarmi e nel febbraio 2011 ho iniziato la mia formazione e a lavorare a Parigi, alternandomi con gli spettacoli in tournée".
Lo spettacolo che vedremo a Milano che caratteristiche ha?
"E’ diverso da quello di Parigi, che si intitola 'Désirs' ed è in scena dal 2009, mentre lo spettacolo della tournée è un best of, un omaggio al fondatore del Crazy Horse, Alain Bernardin e raccoglie le migliori coreografie dei 60 anni di storia del locale parigino. Il direttore artistico di questo show in tour, Dick Walsh, a mio avviso ha saputo dare una particolare impronta di colore e di vivacità al lavoro".
Qual è la stagione migliore per assistere a uno spettacolo del Crazy Horse?
"Credo che dipenda dalle varie zone del mondo. So che in Russia, ad esempio, amano molto l’inverno, ma forse perché è talmente rigido che i russi preferiscono chiudersi nei teatri durante la stagione fredda!"
In questo tipo di spettacolo si “parla” molto con il corpo…
"Considera che nella danza in generale il principale mezzo di espressione è il corpo. Nello spettacolo del Crazy Horse, quest’ultimo viene messo in evidenza in maniera unica, perché è un corpo “svestito”, per così dire, ma vestito di luci e di videoproiezioni".
Dopo le repliche in Italia la tournée continuerà?
"Io solitamente trascorro la maggior parte del tempo con l’équipe di Parigi, adesso che sono a tempo indeterminato. Siamo tutte interscambiabili, però, quindi ci capita ogni tanto di partire per la tournée. Sono molto contenta di poter venire in Italia, in qualità di unica ballerina italiana. Mi piace anche viaggiare, quindi in realtà mi sento fortunata di poter fare entrambe le cose. Siamo un’équipe internazionale e multietnica. Ovviamente la maggior parte delle ragazze è di provenienza francese, però oltre a me che sono italiana, c’è una ragazza spagnola, alcune inglesi, un’americana e una canadese, una russa e un’ucraina".
Forever Crazy
Teatro Nuovo, piazza San Babila Milano
dal 2 al 18 luglio, tutte le sere doppio spettacolo h 20.45 e h 23.15