Teatro

Veronica Cruciani: "Lavoro sulla parola per avvicinarla al pubblico contemporaneo"

Veronica Cruciani
Veronica Cruciani

Attrice, regista e docente, porta in scena 'Molto Rumore per nulla' con Lodo Guenzi, un classico con una rivisitazione originale

Veronica Cruciani è una delle voci più innovative e poliedriche del panorama teatrale italiano contemporaneo. Diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, Veronica ha saputo coniugare la sua esperienza di attrice e regista con una profonda riflessione sulla memoria e sull’identità culturale.

Veronica Cruciani: Shakespeare, il linguaggio e la disparità di genere

Veronica, regista di spettacoli attualmente in tournée come Molto rumore per nulla (con Lodo Guenzi), Accabadora (con Anna Della Rosa), Le Serve (con Eva Robin's), ci racconta la sua formula registica, le modifiche che apporta ai testi e l’approccio ai temi dell’opera.


"Molto rumore per nulla" è una delle opere più celebri di Shakespeare. Cosa ti ha colpito di più in questo testo e perché hai scelto di metterlo in scena?
Le cose che mi hanno colpito sono soprattutto due. Il testo è brillante, però tratta temi profondi e irrisolti, racchiude in sé il potere del linguaggio e la disparità di genere. Quindi la prima cosa è il potere che le parole hanno e la seconda la disparità di potere. Il linguaggio inteso come manipolazione e inganno, nel testo ad esempio si parla di tradimento e proprio quel parlarne crea una realtà, anche senza avere le prove della veridicità o meno. Per la disparità di genere, pensiamo al discorso da patriarcato di un padre che nel testo dice che preferirebbe vedere morta la figlia.
Spesso lavoro con questi 2 temi nelle opere teatrali mettendo sempre al centro l'importanza della parola, l'importanza di mostrarsi per quello che si è. Ho cercato di lavorare sulla parola per avvicinarla al pubblico contemporaneo con un adattamento del linguaggio più vicino a noi. Rispetto all'opera originaria, ho cercato di inserire inflessioni dialettali e un monologo scritto con Lodo Guenzi. Altra novità riguarda il ruolo di Antonia che originariamente non parla, ma nel nostro spettacolo lo fa.

Lodo Guenzi


Come regista, quali sono le sfide principali nel dirigere una commedia ricca di giochi di parole e intrighi come questa?
La sfida è stata quella di sottolineare questioni, quindi intervenire sul testo; ad esempio sul personaggio di Antonia, che viene strutturata quasi da zero. È un testo classico con tematiche universali, ho cercato di esaltare le potenzialità nascoste, il senso profondo e capace di parlare a un pubblico contemporaneo.

Beatrice e Benedetto sono due personaggi chiave della commedia. Come hai lavorato sul loro sviluppo e sulle dinamiche tra di loro?
Beatrice e Benedetto sono una coppia alternativa rispetto a Claudio ed Ero. Beatrice odia gli uomini e detesta il matrimonio, Benedetto ha una similitudine con Beatrice, non si vuole sposare, pensa che le donne possano tradire. Entrambi negano e si negano all'amore nonostante siano intelligenti, acuti hanno paura di lasciarsi andare. Ad un certo punto pero il trauma del matrimonio che salta li costringe a rivelarsi.


Ci sono elementi o esperienze lavorative passate che ritieni abbiano influenzato il tuo approccio a "Molto rumore per nulla"?
I temi trattati nel mio lavoro sono ricorrenti anche se trattati in modo diverso. La parola e il potere li ho affrontati sempre con autenticità affinché ci fosse una riflessione sul linguaggio teatrale. Su questi aspetti lavoro anche con giovani attori affinché capiscano quanto sia importante affrontare le fragilità, la vulnerabilità. Il tutto porta sempre alle stesse domande: qual è il confine tra finzione e realtà e dov'è la verità? Lavorare in sala con giovani attori ad esempio durante le mie lezioni mi dà la possibilità, a mia volta, di sperimentare, provare uno spettacolo In condizioni serene.

In che modo l'esperienza di insegnare recitazione e regia ha influenzato il tuo processo creativo come regista?
Amo insegnare, le nuove generazioni sono un nutrimento. I laboratori sono un luogo di riflessione, dove poter FARE TEATRO, mettersi in discussione sull’urgenza, sul presente. Ci si pongono domande affinché il pubblico a sua volta, seduto in platea, possa fare altrettanto ma senza dare risposte. L’importante è che in qualche modo esca cambiato.

I tuoi impegni professionali?
Ancora prosegue la tournée con Molto rumore per nulla. Lavorerò a un adattamento del romanzo Il Tempo delle Stelle di Massimiliano Virgilio, prodotto dal Teatro Mercadante di Napoli.