Riparte, lunedì 29 Luglio, il Positano Teatro Festival-Premio Annibale Ruccello ideato e diretto dal regista Gerardo D'Andrea, con l’importantissima celebrazione della sua decima edizione: dodici serate con quattordici titoli che offrono uno straordinario ventaglio di offerte, che partono e che vedono la musica grande protagonista. Come ogni anno abbiamo chiesto al sindaco di Positano, Michele De Lucia, anticipazioni e commenti su questa importante rassegna.
Sindaco De Lucia, siamo alla quarta edizione del Positano Teatro Festival da quando lei è alla guida dell’amministrazione di questa splendida cittadina. Quattro edizioni sulle dieci che festeggia quest’anno. Quale ricordo ha delle tre edizioni appena passate, qual è la più bella emozione che lei porta nel cuore?
Sono convinto che l’emozione più bella sarà la prossima. Questo numero dieci è un traguardo a cui teniamo moltissimo: ci stiamo impegnando molto per rinnovare quello che è il connubio tra i teatro e il nostro paese, le nostre piazze, e le nostre montagne. Coinvolgeremo sempre di più tutto il territorio
Se si è raggiunto il traguardo delle dieci edizioni, e questo va sottolineato, è in gran parte grazie a lei, visto che per alcuni anni, prima del suo insediamento alla guida del comune, il Festival subì un’improvvisa ed ingiustificata sospensione. Grazie a lei, appunto, si è potuto contare di nuovo sulla rinascita di questa importante manifestazione. Quanto è impegnativo mantenere quest’impegno, che è sicuramente un gran bel regalo che ha fatto alla sua città?
È sicuramente impegnativo, ma anche molto gratificante. L’ abbiamo detto quattro anni fa durante la nostra compagna elettorale che avremmo impiegato molte delle nostre risorse, sia economiche che in termini di tempo, nella cultura e nella socializzazione, e sono convinto ch il teatro sposi entrambi le cose,, io sono particolarmente orgoglioso d’aver coprodotto alcuni spettacoli, d’aver ospitato tanti giovani sullo straordinario palcoscenico del Teatro Giardino, il tutto con un ritrovarsi insieme che risulta di buon auspicio per altri interessanti progetti.
Sicuramente una delle precipue caratteristiche del festival, da quando li è stato l’artefice della sua ripresa, è quella di espandersi nel territorio: quest’anno oltre al palcoscenico sul sagrato della Chiesa Madre, che ospiterà lo spettacolo inaugurale, a quello ben consolidato del Teatro Giardino, e a quelli inaugurati nelle precedenti edizioni, abbiamo due nuovissime location, una nel comune di Positano ed un’altra addirittura in un altro comune della costiera: quanto per lei è importante questo progetto di delocalizzazione del festival?
Molto importante. Certo, prima abbiamo voluto coinvolgere quello che per noi è il nostro territorio: Positano quale città verticale, dalle stupende località montane quali Nocelle eMontepertuso , al borgo della Chiesa Nuova. Anche quest’anno andiamo alla scoperta di uno di quei borghi che rappresentano la sana e pura tradizione di quella Positano di un tempo, il quartiere di Liparlati, per poi spostarci, per la prima volta, fuori dalle “mura” della nostra città., ovvero nella vicina Praiano Qualcuno mi ha dato del pazzo per aver ideato questo progetto, io invece dico altro: ero bambino quando sentivo dire che le città della costiera dovevano unire le forze, impegnarsi per essere un’unica realtà per un’unica offerta turistica. Adesso che sono sindaco sento dire esattamente le stesse cose di allora, ma sono parole che non si traducono mai in fatti: abbiamo avuto incontri alla Fondazione Ravello, presente l’on. Brunetta, riunioni fra noi sindaci, ma nella realtà non si è mai mosso assolutamente nulla. Con la scelta di offrire uno degli appuntamenti del festival di Positano al comune di Praiano ho inteso dare un segnale che testimoni quanto oltre le parole possano esserci i fatti. Io ho la fortuna , grazie alle capacità ed alla caparbietà del Direttore Artistico Gerardo D’Andrea e grazie alla collaborazione dei nostri imprenditori che sostengono l’iniziativa, di realizzare questa che spero rappresenti la famosa goccia che formi l’oceano.
Tanti i giovani che fanno parte del cast del festival di Quest’anno, ma anche tanti graditi ritorni di ex vincitori del Premio Annibale Ruccello, che rappresenta la punta di diamante della manifestazione. Tra questi ci piace ricordare Enzo Moscato, che fu il primo a ricevere questo riconoscimento, Spiro Scimone e, naturalmente, Fausto Russo Alesi, che inaugurerà i dodici giorni di spettacolo, con una versione tutta particolare di “Natale in Casa Cupiello” di Eduardo, prodotta da una delle maggiori realtà del teatro in Europeo: il Piccolo Teatro di Milano. Tutti questi ritorni di grandi artisti (quest’anno ci sarà anche la graditissima presenza di Leopoldo Mastellloni), rappresenta una forma di fidelizzazione nonché di dimostrazione di fiducia nei confronti del festival?
È una grossissima soddisfazione per noi registrare il ritorno di chi viene premiato qui a Positano o di chi frequenta abitualmente la nostra città ed il nostro palcoscenico. Questo per noi significa che c’è reciproco piacere. Per quel che riguarda il Piccolo Teatro do Milano, posso dire che la soddisfazione è particolarmente grande, poiché erano anni che non erano present qui dalle nostre parti ed ancora una volta mi trovo ad elogiare il grande lavoro fatto dal Direttore D’Andrea: senza la sua costanza e tenacia sarebbe stato difficile portare a compimento un risultato così importante. Siamo davvero felici e ci aspettiamo una grande inaugurazione, la sera del 29 luglio, sul sagrato della Chiesa Madre,
Lo scorso anno ci aveva anticipato l’idea di espandere il festival fuori da Positano, cosa ch, come abbiamo visto, a puntualmente realizzato. Cosa ci anticipa per il prossimo anno?
Di idee ne abbiamo, ed anche tante, perché poi la progettazione del festival è sempre in evoluzione. Per ora posso solo anticipare che ci sarà ancora un nuovo palcoscenico in una location il cui panorama è semplicistico definire mozzafiato, saremo sospesi sul mare, un posto fantastico per ripartire con l’edizione n.11, perché se alla decima edizione si punta ad eccellere, ala prima edizione dopo la decima è d’obbligo offrire delle importanti sorprese.