In occasione della riunione del Coordinamento Nazionale Dello Spettacolo a sostegno dei giovani talenti, svoltosi il 17 Giugno a Roma, in Largo Argentina 34, presso la sede dell’UDEUR e rivolto a tutti gli artisti, con l’intento di portare avanti in base ad ogni categoria, un controllo della ridistribuzione dei fondi dedicati al’arte italiana, abbiamo l’opportunità di parlare con l’attrice e sceneggiatrice Paola Frediani.
Paola Frediani nasce ad Aosta il 13 dicembre 1971. Donna dall’indole emotiva e sensibile ma al contempo combattiva, all’età di 29 anni scopre di avere una passione molto forte per il teatro che la porterà a stravolgere completamente la sua vita.
«Prima svolgevo un’attività lavorativa di tutt’altro genere; mi sono ritrovata per puro caso a seguire un corso di recitazione al posto di uno stage di ballo di coppia che era stato annullato… Così ho scoperto in me un talento di cui fino ad allora non ero a conoscenza». È così che dai 30 ai 35 anni si dedica al sociale scrivendo e organizzando spettacoli ed eventi teatrali per un’associazione culturale – che è stata la sua vera gavetta e le ha dato una formazione completa nell’ambito recitativo - e seguendo “L’Isola Ritrovata”, un racconto fantasy, comprende il suo desiderio di realizzarsi come attrice e sceneggiatrice per condividere con tutti la sua fervida immaginazione. «Certo, è difficile entrare in questa realtà non più ragazzina, per una che non ha le referenze che si aspetterebbe a 30, 35 anni ed appunto per questo mi riaggancio al discorso dell’attività del Coordinamento Nazionale dello Spettacolo e dell’importanza, ad esempio, del controllo dei casting: se i casting manager verranno sempre più frequentemente scelti in base alle competenze, per la selezione dello staff di un determinato film, ad esempio, la scelta di un attore piuttosto che un altro per una questione di “conoscenze”, diverrebbe un fenomeno più limitato. Non è raro che molti aspiranti attori di cinema, tagliati fuori da queste selezioni, si riversino sul teatro… che a sua volta non riesce più ad offrire spazio sufficiente. Ho preso a cuore l’iniziativa di Massimo Metalli, Segretario Generale del Coordinamento, perché molti artisti vivono la loro passione con tutte le proprie energie, ma le loro potenzialità non vengono valorizzate. Si sente spesso dire “i talenti di una volta non esistono più!”: non è vero che non esistono, piuttosto non viene data loro la possibilità di emergere!».
Oggi Paola entra a far parte nel mondo del cinema scrivendo e realizzando dai corti ai lungometraggi con la collaborazione di altri attori e registi professionisti.
Ha da poco terminato il lungometraggio drammatico “Exit” per la regia di Max Amato e come attrice protagonista e sceneggiatrice, il cortometraggio drammatico “Teresa”, per la regia di Laura Barabesi. In preparazione c’è il cortometraggio comico “Un caso disastrato” – «Un progetto che è stato rimandato per via degli impegni degli attori ma che è nato, più che altro per divertirci insieme: infatti se ci fai caso, è l’unico comico che ho scritto». E ancora, sono in fase di realizzazione i corti “Tunnel” e “Eris” ai quali lavorerà come attrice e sceneggiatrice. «Inoltre, in cantiere ci sono uno spettacolo teatrale ed un film sull’infanticidio» preannuncia l’attrice.
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